GROSSETO – “L’emergenza sfratti è cresciuta in maniera esponenziale. Come avevamo previsto, a seguito dell’annullamento dei Fondi per il contributo affitti e quello per la morosità incolpevole da parte del governo, la problematica legata alla casa si è acuita”. Ad affermarlo è Sergio Camerota, segretario di Sicet Cisl di Grosseto.
“I dati locali non fanno eccezione e si confermano in linea con l’andamento nazionale. Nella provincia di Grosseto – continua Camerota – l’emergenza ha prodotto nel 2022 più di quattrocento istanze di sfratto, con circa 160 provvedimenti emessi dal tribunale di Grosseto e quasi tutti per morosità. La situazione è destinata a peggiorare, in ragione dell’aumento del caro vita. Ciò è dimostrato anche dalle numerose domande presentate al Comune di Grosseto per ottenere il contributo affitti che, quest’anno, hanno raggiungono quota 787. Un numero alto, che potrebbe non essere del tutto soddisfatto viste le risorse a disposizione. Pure apprezzando lo sforzo dell’amministrazione comunale, infatti, temiamo che la cifra stanziata non possa soddisfare tutte le famiglie richiedenti che probabilmente riceveranno un sostegno economico inferiore rispetto a quello dell’anno precedente”.
All’interno di questo quadro, con l’innalzamento dei tassi d’interesse dei mutui e le difficoltà nel sostenere i locatori e le famiglie, si è inserita la crescita delle locazioni turistiche che ha comportato a una mancanza di abitazioni in grado di soddisfare le richieste dei nuclei familiari e degli studenti.
“C’è un’emergenza povertà di cui nessuno parla – spiega Sergio Camerota – e che interessa quasi un milione di famiglie povere che vivono in affitto. Come Sicet abbiamo lanciato l’allarme a seguito del report Istat sulla povertà assoluta in Italia: le famiglie in affitto sono quelle che stanno maggiormente pagando oltre vent’anni di politiche di privatizzazioni e deregulation del mercato delle locazioni, con la conseguente lievitazione dei costi dell’abitare a fronte della perdita del potere d’acquisto dei salari e delle pensioni”.
“È necessario invertire la rotta – prosegue il sindacato -. Considerando che le famiglie in stato di povertà, che vivono in affitto in Italia, sono circa 983mila e che rappresentano il 45% di tutte quelle in povertà assoluta, il governo deve prevedere un nuovo finanziamento del Fondo per il sostegno all’affitto nella Legge di stabilità, oltre che un piano serio di Edilizia residenziale pubblica. È necessario inoltre un provvedimento adeguatamente finanziato che conceda contribuiti alle famiglie sotto sfratto e ristori ai locatori per inadempienze dell’affittuario”.
Secondo Sergio Camerota dovranno essere intraprese poi anche altre azioni: “Lo Stato detiene un patrimonio immobiliare pubblico immenso e non utilizzato; il governo dovrebbe far sì che questo patrimonio sia reso funzionale per un concreto piano di Edilizia residenziale pubblica, dando una risposta certa ai bisogni delle famiglie in difficoltà. È necessario ricostruire una rete di protezione sociale per rendere i canoni di affitto sostenibili, dato che siamo prossimi a un’impennata degli sfratti e all’allargamento della platea della indigenza sociale”.