GROSSETO – Per qualsiasi impresa è fondamentale avere chiaro che ogni scelta strategica oppure operativa abbia delle conseguenze anche dal punto di vista del rischio legale. Il contesto giuridico è lo sfondo sul quale si sviluppa ogni tipo di business, motivo per il quale non si può prescindere dall’impiego di metodi di prevenzione e trattamento dei rischi legali. Nel tempo si è definita con sempre maggiore precisione e autonomia rispetto alle altre professioni la figura professionale del giurista d’impresa, che si occupa proprio di soddisfare i bisogni di assistenza e consulenza legale delle imprese, contribuendo ai processi gestionali e decisionali.
Di recente è stato finalizzato il progetto di certificazione del giurista d’impresa, grazie al quale questo ruolo viene valorizzato e riconosciuto dal punto di vista sia formale che sostanziale. Questa categoria, infatti, è menzionata in maniera marginale nella legge professionale, ma di fatto è una risorsa imprescindibile per ogni azienda. In questo articolo si presentano tutti i dettagli della certificazione per il giurista d’impresa, con l’approfondimento dei requisiti necessari per ottenerla.
L’AIGI e l’avvio della procedura
L’AIGI è l’Associazione Italiana Giuristi di Impresa e nasce nel 1976 per iniziativa di alcuni responsabili di uffici legali di grandi società. L’obiettivo era quello di promuovere il ruolo del giurista d’impresa favorendone lo status giuridico, come d’altronde avviene già da tempo in altri paesi. Nel 2013, in attuazione del d.lgs. 9 novembre 2007, n. 206, l’AIGI ha ottenuto l’iscrizione nell’elenco delle professioni non regolamentate tenuto dal Ministero della Giustizia. Il passo successivo è stata l’approvazione dello schema della nuova certificazione della figura del giurista d’impresa, strumento che si integra nel quadro regolamentato per la certificazione delle professioni non organizzate in ordini o collegi in base alla legge n. 4 del 2013. È bene ricordare che il legale d’azienda non può essere considerato avvocato e dunque non può iscriversi all’albo o a elenchi speciali, come ribadito da una sentenza del Cnf (Consiglio nazionale forense) del 2020. Ad ogni modo, la certificazione è uno strumento altrettanto valido che permette di valorizzare la figura del giurista d’impresa nel nostro Paese e distinguerla da quella dell’avvocato.
Cosa prevede lo schema certificatorio
Requisiti di esperienza formativa e professionale
Iniziamo con il dire che lo schema certificatorio identifica tre diversi profili professionali per il giurista d’impresa:
- giurista d’impresa junior: possiede la laurea in giurisprudenza e ha all’attivo un’esperienza lavorativa di almeno 12 mesi presso gli uffici legali di enti o società italiane o estere.
- giurista d’impresa middle: il profilo possiede la laurea in giurisprudenza, ma in questo caso l’esperienza lavorativa raccolta ammonta ad almeno 5 anni.
- giurista d’impresa senior: al possesso della laurea si associa un’esperienza lavorativa di almeno 10 anni presso uffici legali di enti o società italiane o estere, dove si deve avere anche assunto ruoli di coordinatore e gestore di un team.
Esame di certificazione
L’esame di certificazione è così strutturato:
- prova scritta, un test di domande a risposta multipla;
- prova orale, prevista soltanto nel caso in cui nella prova scritta non sia stato raggiunto punteggio sufficiente per accedere direttamente alla terza prova;
- online business simulation, una simulazione aziendale interamente digitale.
La Commissione d’Esame è costituita da profili professionali uguali/e superiori al profilo del candidato ed esamina l’insieme delle prove per fornire una valutazione delle competenze che afferiscono al profilo professionale al quale punta il candidato.
Durata e mantenimento
La certificazione dura 3 anni dalla data di delibera del certificato. Durante questo periodo è prevista una valutazione annuale al fine di garantire l’aggiornamento delle abilità e delle competenze necessarie all’attività professionale e il mantenimento dell’esercizio della professione di giurista d’impresa. In questo modo al candidato è assicurata una formazione continua, anche perché ci sono altri requisiti per il mantenimento che hanno a che fare con la partecipazione a convegni, webinar e corsi di formazione. Inoltre, c’è anche la possibilità di effettuare il cosiddetto upgrade: in fase di mantenimento o rinnovo della certificazione, l’interessato può candidarsi per ottenere la certificazione relativa al profilo professionale superiore a quello già posseduto.
Come e perché certificarsi
Il possesso della certificazione è un vantaggio estremamente competitivo nei processi di ricerca e selezione del personale. Il giurista d’impresa guadagna in visibilità perché ha la possibilità di attestare hard e soft skills, oltre a essere sottoposto alla formazione continua per lo svolgimento di un ruolo che, per sua stessa natura, è in continuo cambiamento in relazione al contesto giuridico. Per prepararsi alla certificazione, la scelta migliore per non sbagliare consiste nell’optare per una formazione mirata. Fermo restando che la laurea in giurisprudenza rimane il pre-requisito di base, una formazione approfondita nel campo della consulenza legale d’impresa passa solitamente per una specializzazione post-laurea. I master giurista d’impresa che possono considerarsi come preparatori alla certificazione sono progettati per consentire al candidato di acquisire tutte le conoscenze e competenze richieste per superare al meglio la prova e ottenere la certificazione, soprattutto quando prevedono un approccio pratico basato su esempi e simulazioni simili a quelli che si potrebbero incontrare nella prova di business simulation.