FOLLONICA – Il consigliere comunale Giovanni Balloni osserva che «alcuni mesi fa la società Iren, gruppo leader che opera nel campo del trattamento dei rifiuti e fanghi di depurazione e trattamento acque, ha presentato ai componenti consiglio comunale di Follonica progetti per la realizzazione di impianti per il recupero e trattamento di fanghi di depurazione rifiuti liquidi, di trattamento e selezione spinta di plastiche e cartiere e di una piattaforma per il recupero legno post consumo nell’area industriale di Scarlino».
«In considerazione di questo fatto – dice Balloni – ritengo che potrebbe essere utile coinvolgere un gruppo di questo livello per trovare soluzioni per il riutilizzo delle risorse idriche minerarie costituite dalle acque che attualmente fuoriescono dalle miniere di Gavorrano-Rigoloccio con portate variabili fino a 80 I/sec senza trascurare le altre gallerie di scolo delle miniere di Fenice-Capanne e Niccioleta raggiungendo quantità complessive importanti. Alcuni di questi flussi sono stati già utilizzati in passato nelle attività industriali della piana di Scarlino e potrebbero esserlo anche nel futuro».
«L’ immissione sul territorio di queste risorse per esempio a scopi industriali o irrigui farebbe diminuire il consumo di acqua proveniente dai corpi superficiali o di falda – aggiunge -, in modo tale che i corrispondenti volumi potrebbero a loro volta essere destinati al trattamento per uso potabile, risolvendo almeno in parte il problema dell’approvvigionamento idrico anche per le abitazioni. Il coinvolgimento di Iren nella gestione e trattamento delle acque di cui sopra potrebbe contribuire a risolvere anche l’annoso problema che tiene in ostaggio il territorio del comune di Gavorrano con il continuo monitoraggio del livello delle acque di miniera e di una loro imprevedibile fuoriuscita in quantità, dal sottosuolo, per evitare problemi al centro abitato impedendone uno lo sviluppo».
«Iren infatti – conclude – opera nel settore industriale della depurazione acque e del recupero e trattamento fanghi che, attraverso accordi specifici con Syndial, potrebbe garantire il suo impegno nell’area industriale con un impianto di trattamento acque e fanghi con la relativa ricaduta economica e di sviluppo del territorio».