GROSSETO – Potrebbe essere una voce fuori dal coro, oppure il segnale che malgrado tutto c’è una parte di operaie che non ci sta. Alla nostra redazione è stato inviato un comunicato, con tanto di firma congiunta, che è chiaramente rivolto a chi, in questi giorni, sta manifestando per ottenere la cassa integrazione, senza preoccuparsi del lavoro aziendale che va avanti. «Le Operaie della Mabro, che non hanno manifestato in questo periodo, vogliono far sentire la loro voce perché troppo spesso viene evidenziata dalla stampa solo una parte della vera realtà aziendale – scrivono nel comunicato -. Abbiamo lavorato per ottemperare alle consegne dei clienti, ma se leggiamo i giornali sembra che la fabbrica sia vuota, non è così».
Una precisazione doverosa quindi, da parte di chi ha scelto di dare fiducia alla proprietà e continua quotidianamente a portare avanti il lavoro aziendale, cercando di non far perdere credibilità al marchio: «Tutti gli stipendi, fino al mese di ottobre compreso, sono stati saldati a tutti: lavoranti e scioperanti, in base alle ore di effettivo lavoro. – proseguono le operaie che al momento stanno lavorando all’interno dell’azienda -. E’ nostra opinione che i continui scioperi e manifestazioni servano per rallentare i campionari, le consegne ed allontanare eventuali nuovi clienti. Tutto questo svaluta il nostro marchio, la nostra azienda, mettendo a repentaglio il nostro posto di lavoro».
Infine la stoccata finale, in un momento in cui gran parte dei dipendenti (ben 172) fa ricorso agli ammortizzatori sociali: «noi abbiamo messo in gioco i nostri stipendi – concludono in modo forte le operaie – senza voler essere per forza assistenzializzate dallo Stato, ma cercando di uscire dalla crisi con il nostro lavoro».