GROSSETO – Giacomo Termine sulla graticola del Pd. Gli eletti della mozione nazionale Schlein e di quella regionale Fossi contestano duramente il segretario provinciale del Partito democratico.
«Il tempo è scaduto: chiediamo chiarezza e scelte nette che segnino anche a Grosseto una discontinuità con il passato. Solo così si può pensare di sfidare e battere la destra». A firmare il documento che critica Termine sono gli eletti di Schlein e di Fossi.
«Le elezioni amministrative ed europee sono vicine. Tutti gli indicatori economici e sociali della provincia sono negativi. Grosseto è risultata in questi giorni una delle tre città italiane dove l’inflazione ha fatto registrare l’impennata record. Sono drammatici i dati del lavoro povero e della mancanza di investimenti produttivi a favore, invece, di interventi speculativi. Pericolosa la mancata presa di coscienza del danno che arrecherebbero al paesaggio unico e prezioso della Maremma, che ha costruito la sua economia sul turismo e la produzione di prodotti agroalimentari di pregio, progetti per l’installazione intensiva di agrifotovoltaico o la concessione di permessi di ricerca geotermica in zone non vocate. Gravi i ritardi e lo spostamento di risorse per l’opera di bonifica della laguna di Orbetello. Preoccupanti i tagli del Governo Meloni alla Sanità e alla Scuola che penalizzeranno in particolar modo le aree interne – preziose per l’attrattività della Toscana quanto le città d’arte e della costa – condannando quei luoghi allo spopolamento».
«In questo contesto generale, serve avviare una valutazione politica sulle ricadute dell’azione del Governo Regionale sul territorio, a cominciare dal destino della area industriale del Casone di Scarlino e alle prospettive produttive e occupazionali dello stabilimento Venator, cosi come, dell’impatto del rigassificatore di Piombino e delle prospettive di quel contesto portuale e industriale anche in relazione alla tenuta economico-sociale delle Colline Metallifere».
«Di fronte a tutto questo, e a una destra che a Roma mostra ogni giorno di più i limiti della sua capacità di governo e di una destra locale che, oltre a tali limiti, espone quotidianamente Grosseto al ridicolo, serve la presenza forte e autorevole di un Pd che sappia ridarsi una visione e un progetto alternativi in linea con gli obiettivi che sono stati alla base della proposta uscita vincente dai recenti congressi nazionale e regionale. E invece nulla in questi quattro mesi è cambiato. Non si può più aspettare».