GROSSETO – Legambiente lancia il decalogo per promuovere una città a misura di “bici”. «Siamo contenti che i lavori sulla mobilità sostenibile – afferma Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – vadano avanti anche a Grosseto, come testimonia l’inaugurazione della ciclabile che da piazza Barzanti porta all’ospedale, e vogliamo condividere con l’amministrazione comunale alcuni consigli per poter proseguire nel migliore dei modi questo percorso. Legambiente e Fiab Grossetociclabile hanno stilato, per questo motivo, un decalogo di interventi che l’amministrazione comunale può realizzare da subito per migliorare la sicurezza stradale e dare impulso a una mobilità dolce».
«Occorrono scelte strategiche, soprattutto a basso costo, per realizzare – spiega Angelo Fedi, presidente Fiab Grossetociclabile – una nuova mobilità più sostenibile, basata su Ztl, zone 30, piste ciclabili e soprattutto un cambiamento di tipo culturale che coniughi le esigenze di una città con un numero elevatissimo di automobili circolanti con la priorità di una qualità della vita migliore per gli abitanti. Tutto questo facendo un lavoro di squadra tra amministrazioni e associazioni e istituendo quell’Ufficio biciclette, o Ufficio di mobilità dolce, di cui si sente la mancanza e che possa tutelare i ciclisti ascoltandoli e raccogliendo le loro segnalazioni».
1- Limite a 30 Km/h eccetto viabilità principale
Occorre un impegno a porre il limite di velocità in ambito urbano a 30 Km/h, che va accompagnato da misure infrastrutturali di moderazione del traffico. Un intervento veloce ed economico, e rapido nei risultati.
2- Obiettivi di miglioramento concreti
Per migliorare bisogna darsi degli obiettivi e misurarli nel tempo. In particolare vanno misurati localmente la composizione modale del traffico e l’incidentalità stradale. Nel breve il Comune di Grosseto deve portare gli spostamenti individuali motorizzati sotto il 40% del totale e dimezzare il numero di incidenti stradali con morti e feriti.
3- Strade scolastiche car free
Attivare progetti condivisi con scuole e famiglie, che puntino alla protezione dei percorsi casa-scuola (pedibus e ciclobus) e degli ingressi alle scuole (chiusura in orario di ingresso-uscita; creazione di ztl); sviluppare progetti di motivazione alla mobilità sostenibile, rivolti ai giovani (premi, progettazione partecipata della ciclabilità, ecc.).
4- Utilizzo 10% contravvenzioni per ciclabilità
Destinare la quota di proventi derivanti dalle contravvenzioni alla sicurezza stradale e alla mobilità sostenibile con criteri di trasparenza sugli introiti e gli usi delle entrate economiche derivanti dalle contravvenzioni.
5- Aumento parcheggi bici in spazi condominiali e strutture del Comune
Modifica della normativa vigente per superare il limite ad oggi esistente della necessità di una delibera specifica adottata dall’assemblea condominiale per poter parcheggiare la bicicletta negli spazi comuni. I parcheggi bici dovrebbero inoltre essere estesi a tutte le strutture del Comune (Scuole, Uffici, Centri sportivi, etc.).
6- Doppio senso di circolazione per le biciclette
La circolazione in doppio senso per le biciclette nei sensi unici dovrebbe essere ammessa quando i limiti di velocità sono posti a 30 Km/h, anche in presenza della sosta sul lato sinistro della carreggiata, senza vincoli di larghezza minima, recependo quanto già sperimentato a livello locale e normato in altri paesi europei.
7- Formazione alla mobilità sostenibile
Introdurre corsi di educazione alla mobilità nuova, e in particolare ciclistica, da inserirsi nella programmazione e nel Pof (piano dell’offerta formativa) nelle scuole di ogni ordine e grado.
8- Prevedere campagne di pubblicità
Individuare i proventi per effettuare campagne di sensibilizzazione e promozione della mobilità sostenibile (ad es. 1% della pubblicità auto, trasferimento di quote degli introiti derivanti a vario titolo dalla motorizzazione).
9- Campagna per il rispetto degli attraversamenti pedonali
Monitorare, verificare e rinforzare gli attraversamenti pedonali e sviluppare un’adeguata campagna di comunicazione. Coinvolgendo anche le scuoleguida.
10. Infortunio in itinere
Si richiede inoltre una Delibera da parte del consiglio comunale per richiedere che lo spostamento in bici casa-lavoro sia riconosciuto dall’Inail alla pari del trasporto pubblico. Quest’ultimo punto è già diventato una campagna nazionale promossa dalla Fiab a cui stanno aderendo numerose amministrazioni in tutta Italia.