GROSSETO – Era il 2 dicembre 1972 quando, di fronte al notaio Giorgetti di Grosseto, dodici cooperative provenienti da tutta la provincia istituirono il Cisa, Consorzio interprovinciale servizi e assistenza.
Una struttura pensata per dare servizi amministrativi, contabili e fiscali alle molte realtà attive nella zona. Da allora tanta strada è stata fatta e il “piccolo” Consorzio, periferico rispetto ad altri centri nel resto della Regione, è diventato Centro servizi Toscana, operando come consorzio regionale.
Per celebrare questa ricorrenza, dunque, il Cst ha organizzato per venerdì 16 giugno, a seguito dell’assemblea dei soci, un incontro nella sala riunioni della sede di via Giordania 183 a Grosseto. Nell’occasione, alla quale saranno presenti Fabrizio Banchi, presidente del Cst, Domenico Giovannini, direttore, e Andrea Passoni vice presidente di Legacoop Toscana, sarà consegnato il libro “Storie di cooperazione. Cinquant’anni di Cisa, Consorzio interprovinciale servizi e assistenza” edito da Effigi e sarà intitolata la sala a due grandi cooperatori, determinanti per lo sviluppo e la crescita del Cisa: Poerio Banchi e Azzolino (Lino) Sbrilli.
“È un onore presiedere questo Consorzio nel momento in cui si raggiunge un traguardo così importante – commenta il presidente Fabrizio Banchi -. Ripercorrere, attraverso la voce e i ricordi di testimoni, la storia del Cisa, oggi Cst, non significa solo mantenere viva la memoria, ma anche dare lustro a quei valori che, da sempre, sono alla base del movimento cooperativo toscano”.
Il Cst oggi vanta 108 cooperative socie in tutta la Toscana e 46 tra dipendenti e collaboratori nelle sedi di Grosseto, Pisa, Pistoia, Siena e Firenze. “Una realtà che, grazie alla fiducia che ci hanno dimostrato le cooperative e all’impegno di tutti i lavoratori – aggiunge il direttore Domenico Giovannini – ha potuto crescere e specializzarsi, fornendo servizi sempre più rispondenti alle necessità, molteplici e in continua evoluzione, dei nostri soci. Poter festeggiare i cinquant’anni di attività con un bilancio che supera i 2 milioni e 838mila, un patrimonio netto di oltre 2 milioni e 500mila euro e un utile di esercizio di 51mila 600 euro, è un risultato che ci riempie di orgoglio, ma ci motiva, soprattutto, a continuare a lavorare per poter sostenere la cooperazione, anche in un momento complicato come quello attuale”.
Il Cst, dunque, si appresta ad affrontare i prossimi mesi di lavoro con basi solide, professionalità specifiche e nel solco dei valori di solidarietà, democrazia e cooperazione che hanno segnato la sua storia.