GROSSETO – «Stamani mi sono fermato a prendere il giornale e l’edicolante, persona attenta e simpatica, mi fa: “Hai visto? La via della rissa”. È così che si traduce questa iniziativa bislacca, ignorante e prepotente, della maggioranza che governa il Comune di Grosseto, di intitolare ad Almirante una via traversa della futura via della Pacificazione». A dichiararlo è l’assessore regionale Leonardo Marras.
«Bislacca – prosegue Marras – perché c’è un indirizzo del consiglio comunale del precedente mandato che poteva essere ignorato e la coerenza, in questi casi, è segno solo di intontimento. Ignorante perché, mischiando e stravolgendo i fatti, non si riferisce né alla storia, né al contributo reale che personalità hanno offerto all’affermazione della democrazia e alla crescita del capitale sociale della comunità nazionale. Prepotente perché impone una pacificazione, mercanteggia i valori un tanto al chilo, primeggia a petto villoso con la forza dei numeri, ignora il moto di opposizione e spacca la città: si cura solo della visibilità nazionale che, seppur in negativo, gli è regalata e si nutre dei cori dei propri tifosi tutti nascosti come in una bisca clandestina di una zuffa di galli».
«Nessuna responsabilità da uomo delle istituzioni è stata usata in questo frangente, nessun gesto da padre di una comunità che, nonostante tutto, sa ascoltarla. Niente di niente, addirittura la denuncia a chi dissente. È come un minestrone dal sapore molto amaro e che è scaduto (per fortuna) da 78 anni. Ma se tutto questo oggi accade, significa che ancora sono troppi coloro che in frigorifero, questo minestrone, lo stanno conservando».
«Mi permetto allora, di dare due consigli – conclude Marras -. Il primo, a quest’ultimi: buttate quelle buste. La roba scaduta fa più male del male che ha fatto quando era fresca. Il secondo al sindaco: vuoi realmente agire nel senso della pacificazione? Sei davvero mosso dalla volontà di riunire la comunità e non di dividerla? Allora, stai fermo, non alimentare la rissa, ascolta la città intera, hai la responsabilità verso tutti, non solo verso chi ti ha votato. E lascia perdere questa storia delle vie. Ti ringrazieranno in tanti, primi tra tutti quelli che hanno comprato casa da quelle parti».