Era una vecchia conoscenza della nostra edizione cartacea, la rubrica “Giuncarichesi nel Mondo”, e visto che alla finestra del mondo ci affacciamo ogni giorno con questo blog, non potevamo rinunciare alla possibilità di raccontare i giuncarichesi che vivono, viaggiano e si spostano in lungo e in largo su questo pianeta chiamato Terra.
Come abbiamo sempre fatto attraverso le immagini che gli stessi protagonisti “argonauti” ci inviano, orgogliosi di inneggiare al loro “campanile” anche a migliaia di chilometri.
In passato abbiamo anche pubblicato le cartoline che i nostro compaesani ci mandavano dai loro luoghi di viaggio e vorremmo continuare con questa piacevole abitudine. Invitiamo quindi tutti coloro che desiderano contribuire a questa rubrica di inviarci le foto via posta elettronica all’indirizzo redazione@ilgiunco.net, mentre per chi preferisce le tradizionali cartoline postali può spedirci saluti e immagini all’indirizzo della nostra sede, via Bolzano, 2 58023 Giuncarico (GR).
Questo primo appuntamento con “Giuncarichesi nel Mondo” lo dedichiamo al paesano che senza dubbio incarna meglio di tutti lo spirito della nostra rubrica, un ragazzo che ha portato in giro per tre quarti di globo il nome di Giuncarico, e che già in passato, quando il Giunco era tutto carta e inchiostro, era stato protagonista, dal Messico, di una foto storica che lo ritraeva insieme al nostro giornale di fronte alla piramide Maya di Chichen Itza.
Sopra: Matteo Galletti è arrivato alla fine del Mondo
Si tratta di Matteo Galletti che con il suo ultimo viaggio, che abbiamo ribattezzato “113 giorni in Sud America”, è diventato il Giuncarichese ad essere arrivato più lontano dalle mura del Montaccio.
Nel suo girovagare per il continente latinoamericano ha toccato quattro stati, Argentina, Cile, Bolivia e Perù. Proprio nel primo di questi quattro paesi Matteo ha raggiunto attraverso la Patagonia, la Terra del Fuoco e la città di Ushuaia, considerata da tutti il simbolo della fine del mondo.
Questa volta si può affermare veramente che un giuncarichese si sia spinto fino alla fine del mondo, come un moderno Ulisse, che prima o poi ritornerà alla sua Itaca, la sua Giuncarico.
A Matteo, che è ancora in viaggio e che non perde occasione di leggere il nostro blog a migliaia di chilometri di distanza, mandiamo il saluto di un’intera comunità e l’invito a regalarci ancora emozioni con i suoi viaggi, lui, ambasciatore di Giuncarico nel mondo.