GAVORRANO – “Da qualche giorno ho cominciato il tour attraverso il territorio per confrontami con i cittadini sui punti di programma che intenderò portare avanti qualora dovessi diventare sindaco di Gavorrano” spiega il candidato di centrodestra Andrea Maule.
“Punti semplici, essenziali, di immediata realizzabilità. Ma soprattutto necessari per risolvere alcune delle problematiche più urgenti che creano da troppo tempo reale sofferenza all’intera comunità gavorranese. Durante il sopralluogo a Ravi insieme ad alcuni cittadini, ad esempio, ho potuto toccare con mano il vergognoso stato di abbandono dell’intero centro abitato. Il penoso stato di conservazione delle sue strade e dei suoi marciapiedi certificano, infatti, il totale disinteresse dell’amministrazione del Comune di Gavorrano nei confronti di questo centro abitato”.
“La cosa che però fa indignare ancora di più è che già nell’agosto del 2020 presentai un’interrogazione per segnalare la fatiscenza del parcheggio sopraelevato di piazza Salvo D’Acquisto. In quell’occasione, accogliendo le mie osservazioni, l’ufficio tecnico del Comune richiese al sindaco un intervento di manutenzione straordinaria della struttura per un importo di 30.000 euro. Intervento che, a distanza di oltre due anni e mezzo, non è mai stato programmato”.
“Tengo a precisare che l’importo di 30.000 euro per un Comune come il nostro non sono assolutamente una cifra rilevante, soprattutto se richiesti ben 30 mesi fa. Però è assurdo che in tutti questi anni non si sia pensato di programmare interventi di minuto mantenimento, utili ed economicamente sostenibili. Interventi che, se approntati nel modo corretto, consentirebbero di evitare l’esborso di cifre ingenti, e difficilmente sostenibili, per il recupero completo di tutte quelle opere lasciate a loro stesse”.
“Per questo tra i primi interventi che farò, se dovessi diventare sindaco, ci saranno:
– mappatura di tutte le aree critiche del comune capoluogo e delle frazioni;
– elaborazione di un nuovo piano di intervento orientato al recupero delle stesse entro i primi due anni e mezzo di mandato;
– stesura di un cronoprogramma di manutenzione ordinaria orientato alla sostenibilità e alla durevolezza degli interventi di ripristino (ovvero piccole manutenzioni più frequenti, e meno onerose, per evitare di effettuare interventi differiti nel tempo più importanti, dispendiosi e difficilmente sostenibili)”.
“Per cambiare il piano di interventi, e vedere già nell’immediato degli effetti concreti, non servono risorse ingenti, né tantomeno manovre di bilancio straordinarie. Quello che serve è capacità organizzativa e quel minimo di senso del decoro e di consapevolezza che, chi vuole amministrare un comune, deve possedere per capire che, zone importanti del nostro territorio, non meritano assolutamente di essere lasciate così”.