GROSSETO – Dieci giovani, studenti universitari, in azione come tutor in quindici istituti superiori della città. Prosegue, proprio in questi giorni, il progetto promosso da Cisl Grosseto, con la Federazione pensionati, la Fondazione polo universitario grossetano e il Dipartimento di Scienze politiche e internazionali (Dispi) dell’Università di Siena, per avviare un dialogo tra le diverse componenti della comunità sui temi dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite.
Un percorso partito lo scorso anno quando i dieci studenti universitari (Antonia Manicone, Antonio Rizzo, Veronica Robustelli, Martina Bottacci, Ksenia Kozlova, Michael Innocenti, Valeria Maugeri, Valeria Ventrone, Claudia Saliasi, Federico Vichi) hanno avuto modo di formarsi al centro studi della Cisl a Fiesole, seguendo un piano specifico per diventare tutor ed essere in grado, quindi, di portare avanti interventi, orientati soprattutto alla peer education, di sei ore a classe negli istituti superiori che hanno aderito a questa iniziativa: Polo “Bianciardi”, Liceo “Rosmini”, Polo liceale “Aldi”, Isis “Fossombroni”, Isis “Leopoldo II di Lorena”.
«Siamo molto orgogliosi di questa iniziativa – commenta Katiuscia Biliotti, segretaria provinciale di Cisl Grosseto – che mette in relazione generazioni diverse con un unico obiettivo: favorire una maggiore consapevolezza su temi determinanti per il nostro futuro come la sostenibilità ambientale, ma anche la creazione di solide relazioni all’interno della comunità. Abbiamo incontrato e formato giovani pieni di entusiasmo che adesso stanno portando e trasmettendo le loro competenze nelle scuole di Grosseto. E dai primi riscontri che stiamo raccogliendo, non vediamo l’ora di arrivare alla fase finale di questo progetto quando, nel mese di maggio, saranno presentati i percorsi fatti. Ringrazio quindi tutti i partecipanti, le scuole che hanno aderito e la Federazione pensionati Cisl che, come spesso accade, ha saputo investire in un progetto che guarda al futuro e che mette al centro le nuove generazioni».
L’iniziativa intende anche promuovere maggiore consapevolezza tra i giovani sul ruolo dei corpi intermedi nella società, aprendo, di fatto, le porte delle organizzazioni sindacali anche a chi sta per affacciarsi al mondo del lavoro.