GROSSETO – L’inflazione rallenta nel mese di novembre ma non in tutte le province. È una Toscana a due marce quella fotografata dalle stime definitive dell’Istat che fissa il livello medio dell’inflazione in regione al 12% (-1,6% rispetto ad ottobre) contro una media nazionale dell’11,8%: i livelli più alti si registrano a Pistoia (13%) e Grosseto (12,7%). I più bassi a Livorno (11,4%) e Lucca (11,3%).
Stabili invece i prezzi dei prodotti alimentari (14%) anche se con molte differenze tra territorio e territorio con il carrello della spesa che risulta più caro per le famiglie delle provincie di Grosseto (16,2%), Pistoia (16,1%) e Massa Carrara (15,7%) con le verdure in aumento del 14,8% e la frutta del 6,9%. A dirlo è Coldiretti Toscana sulla base delle dei dati Istat sull’inflazione a novembre.
“Il tasso d’inflazione generale scende a novembre in quattro province, Lucca, Pisa, Arezzo e Siena ma cresce ancora rispetto al mese prima a Massa Carrara, Pistoia, Livorno, Firenze mentre resta stabile a Grosseto. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – Ciò che è certo è un incremento, per ogni famiglia di 674 euro all’anno per acquistare pane, latte, verdure, carne e formaggi. Incrementi che hanno condizionato inevitabilmente anche le festività dei toscani differenziando notevolmente la loro capacità di spesa per mettere in tavola pranzi e cene e che hanno aggravato la situazione economica di molti nuclei in una regione dove oltre 100 mila famiglie si trovano in condizione di povertà relativa. È però ancora presto per capire se la rotta si sia effettivamente invertita e se questo trend sarà duraturo ed omogeneo nei prossimi mesi”.
L’inflazione ha costretto molti toscani, 8 su 10 (81%), a prendere l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare per mettere sotto controllo le spese d’impulso, evitando di farsi guidare troppo dalla molteplicità di stimoli che sono attivati nei punti vendita. Cambiano anche i luoghi della spesa con il 72% dei toscani che si reca e fa acquisti nei discount, mentre l’83% punta su prodotti in offerta, in promozione secondo l’analisi Coldiretti/Censis. Per difendersi i toscani infatti – sottolinea Coldiretti Toscana – vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti. Accanto alla formula tradizionale del 3×2 ed ai punti a premio – precisa Coldiretti Toscana – si sono moltiplicate e differenziate le proposte delle diverse catene per renderle meno confrontabili tra loro e più appetibili ai clienti: dalle vendite sottocosto che devono seguire regole precise ai buoni spesa.