GROSSETO – “Mentre in Toscana non vediamo una correlazione tra abusivismo e rischio idrogeologico che, invece, sussiste chiaramente in altre regioni, non significa che la nostra regione non abbia gravi problemi di sicurezza idraulica del territorio”.
È Rossano Massai, presidente di Ance Toscana ad intervenire dopo che la tragedia di Ischia ha riacceso l’attenzione su due aspetti legati alla gestione del territorio: abusivismo edilizio e dissesto del territorio.
“Bisogna chiarire il concetto di abuso edilizio – continua Massai – la Toscana non soffre di difformità edilizie rilevanti tali da mettere in pericolo il proprio territorio; casomai le conseguenze dell’abusivismo che definiamo ‘pesante’ sono molteplici e sono o sotto forma di urbanizzazioni mancanti o di impatto paesaggistico e, più in generale, di scarsa qualità del prodotto con pesanti ricadute per l’incolumità dei cittadini, pensiamo ad esempio al rischio sismico”.
Sulla sicurezza idraulica del territorio, aggiunge invece il presidente di Ance Toscana Rossano Massai, “dobbiamo registrare come a fronte di una rilevante attività di analisi e studio non sia seguita una adeguata velocità di realizzazione, ancora oggi ad esempio molte delle casse di espansione prevista dal Piano di Bacino dell’Arno sono ancora nella fase preliminare alla procedura di gara o, nel caso migliore, di procedura in corso”.
“Gli investimenti per la messa in sicurezza del territorio soffrono delle difficolta e delle strozzature che affliggono tutti gli investimenti pubblici nel nostro paese”, conclude il presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili della Toscana.
“Dobbiamo avere tutti, cittadini ed amministratori, la consapevolezza dell’importanza della gestione quotidiana e regolare del territorio attraverso una legislazione urbanistica snella che sul versante degli appalti per la sicurezza idro-geologica, superi storiche frammentazioni e duplicazioni tra gli enti riportando la gestione delle procedure a soggetti di area vasta”.