MONTEROTONDO MARITTIMO – Prosegue il nostro racconto del paese di Monterotondo Marittimo. Grazie al progetto Piccoli Borghi, realizzato in collaborazione con Anso, Associazione nazionale stampa on line e Google, a giugno abbiamo realizzato una serie di video e interviste che ora vi proponiamo, un argomento al giorno. Oggi parliamo di geotermia.
La lavorazione dei metalli e l’estrazione delle ricchezze del sottosuolo è un filo rosso che unisce secoli differenti e che caratterizza la zona come un vero e proprio distretto minerario.
A Monteleo c’era una fiorente allumiera, una cava di allume alunitico, un materiale che, una volta trattato, aveva moltissimi usi, tra cui quello di mordente per tingere la lana.
Le Biancane sono uno dei luoghi più suggestivi di Monterotondo, tanto che avrebbero ispirato la visione dell’inferno di Dante Alighieri:
Versan le vene le fummiere acque
Per li vapor che la terra ha nel ventre
Che d’abisso li tira suso in alto
Un luogo magico, un paesaggio lunare, rocce bianche, e rosse, e nere, e gialle come lo zolfo…
Dalla terra si sprigiona un gas, l’acido solfidrico, vapori chimicamente aggressivi reagiscono con le rocce attraversate, lisciviandole e alterando i minerali di cui sono composte, così i Diaspri, normalmente di colore rosso vivo, per la presenza di ossidi di ferro, diventano bianchissimi, da cui il nome: Biancane.