GROSSETO – Aumento dell’inflazione e diminuzione del potere di acquisto, crisi energetica e materie prime alle stelle, vertenze in corso e carenza infrastrutturale: sono questi alcuni dei tanti temi tratti oggi, venerdì 4 novembre, nel corso del consiglio generale della Cisl di Grosseto. Un momento di confronto, che ha visto anche la presenza Giulio Romani, segretario nazionale confederale della Cisl, e Ciro Recce, segretario generale della Cisl Toscana, e che ha messo al centro anche i giovani e il loro futuro.
Partirà tra pochi giorni, infatti, il percorso promosso dalla Cisl insieme alla Fondazione polo universitario grossetano e al Dipartimento di Scienze Politiche e internazionali (Dispi) dell’Università di Siena che darà modo a undici studenti dell’ateneo di partecipare a una formazione specifica al Centro studi di Fiesole della Cisl e diventare tutor per le scuole superiori.
“È un progetto in cui crediamo molto – commenta Katiuscia Biliotti, segretaria generale di Cisl Grosseto – perché consentirà a questi studenti universitari di acquisire competenze specifiche per poter parlare con i ragazzi delle classi terze e quarte degli istituti della provincia che vorranno aderire al progetto e cercare di orientarli per il loro futuro, con momenti di confronto in orario scolastico”.
Durante l’assise, infatti, è stata sottolineata la necessità di dialogare con giovani, favorendo momenti di ascolto e programmazione condivisa: “Il saldo demografico del nostro territorio è da tempo negativo – sottolinea Biliotti – e i flussi migratori non bastano a colmare il gap. È importante, quindi, trovare strategie affinché i nostri giovani non siano costretti ad allontanarsi per lavorare e non siano, se vogliono o sono costretti a rimanere, sfruttati. I continui tirocinio, i lavori part time, che spesso nascondono lavoro grigio, gli incarichi solo stagionali non possono essere l’unica cosa che la provincia di Grosseto può offrire ai ragazzi e quindi le organizzazioni sindacali, le istituzioni e tutti i soggetti attivi sul territorio devono fare la propria parte”.
E sempre in tema di impegni futuri, al consiglio generale è stato trattato anche il problema delle politiche di welfare: “Che non sono sufficienti, adesso, a garantire benessere per tutti. I fondi del Pnrr che saranno investiti sul territorio per strutture di cure intermedie dovranno servire davvero per dare risposte in termini di servizi, nelle case di comunità e negli ospedali di comunità”.
“La Regione deve invertire la tendenza all’esternalizzazione dei servizi – dice Biliotti – frutto di anni di tagli lineari, per venire incontro alle esigenze delle famiglie”. Famiglie che, con l’aumento dell’inflazione, che si aggira intorno al 12%, con gli aumenti per i costi dell’energia e i risultati della guerra, stanno vivendo molte difficoltà: “Soprattutto sul nostro territorio, dove molte famiglie si sono sorrette attraverso le pensioni, talvolta sotto i mille euro, dei più anziani, o sul reddito di cittadinanza, che è stata una misura importante – aggiunge Biliotti – ma che deve essere rivista in termini di politiche attive perché da semplice sussidio si possa trasformare in reddito di lavoro”.
Un momento importante dell’incontro ha riguardato, chiaramente, il polo chimico di Scarlino e la vicenda Venator. “Si tratta dell’unico polo industriale del territorio – ha precisato Biliotti -, che rappresenta il 30% del Pil della provincia; se la crisi si acuirà e se non si troveranno soluzioni alternative ai licenziamenti dei 41 lavoratori della Venator e allo stoccaggio dei gessi rossi, di cui si parla di anni, le conseguenze della crisi si ripercuoteranno su tutto il territorio. Prendiamo atto dell’apertura da parte dell’azienda rispetto alle nostre richieste e attendiamo l’incontro della settimana prossima per conoscere il futuro dei lavoratori”.
“L’azienda, infatti, negli ultimi confronti si è dichiarata disponibile a valutare varie soluzioni, tra cui strumenti alternativi ai licenziamenti e ha prorogato fino al 19 novembre prossimo la procedura di mobilità che era scaduta. Aspettiamo quindi i prossimi sviluppi – dice Biliotti – e nel frattempo stiamo seguendo con attenzione anche la questione del rigassificatore di Piombino. Quell’impianto è necessario per tutto il Paese, ma è evidente che debba coesistere, senza determinare danni in termini di sicurezza e salute, con le altre attività del porto di Piombino e con le attività ittiche del Golfo. E tutti i comuni del Golfo devono essere tenuti in considerazione per le compensazioni, perché si tratta di un processo che non interessa solo Piombino ma anche cittadine come Follonica e Scarlino”.