Il candidato a sindaco di Gavorrano Democratica propone che lo statuto preveda un rappresentante del comune che ospita la sede del Parco
«Gavorrano ha bisogno di progetti di ampio respiro per proporsi da protagonista al di là dei confini provinciali, per rilanciare il turismo, le attività produttive e culturali – mette in evidenza Balloni –. Dobbiamo offrire ai nostri operatori economici gli strumenti giusti per creare sviluppo. Il Parco Nazionale è una grande vetrina internazionale – prosegue Balloni – di cui la struttura dei “Bagnetti” deve diventare il motore propulsivo: non solo attività museali, ma anche eventi, mostre, convegni, degustazioni, laboratori didattici. Inoltre è importante rilanciare il progetto dell’Enoteca Comunale, per farne un veicolo promozionale dei nostri prodotti d’eccellenza. In poche parole, la struttura dei “Bagnetti” deve assicurarsi un’attività permanente. Penso alla sala-congressi, al museo, al laboratorio teatrale, al rilancio del Premio S. Barbara. Così si crea l’indotto».
L’edificio Ex Bagnetti a Gavorrano ospita la sede del Parco Nazionale delle Colline Metallifere inserito nella rete europea dei geoparchi riconosciuta dall’Unesco
Per quanto riguarda la gestione amministrativa del Parco, Balloni riprende la proposta lanciata qualche giorno fa da Alessandro Baldasserini, fino al 2010 nello staff comunicazione del Parco, in merito alla rappresentanza istituzionale che il comune di Gavorrano dovrebbe avere nel comitato di gestione del Parco.
«Gavorrano si è assunto la responsabilità della gestione tecnico-amministrativa del Parco attraverso le sue strutture comunali – conclude Balloni –, per questo mi sembra naturale proporre che l’Ente che lo ospita sia rappresentato nel Comitato di Gestione. Una figura politico-istituzionale di garanzia è necessaria. Perciò propongo che venga inserita nel nuovo Statuto la norma del 6+1. E cioè, che nel Comitato di Gestione vi siano sei membri nominati dagli altri Enti del Consorzio, più un rappresentante istituzionale dell’Ente ove il Parco risiede. In questo caso, il Comune di Gavorrano. Che del Parco è stato la locomotiva e ora rischia di diventarne il vagone di coda».