GROSSETO – Tre ore. Questo il tempo atteso da una cittadina di Firenze in attesa di un taxi all’ospedale Misericordia di Grosseto.
«Mi chiamo Donatella, ho 72 anni, e per motivi di salute di mia sorella ho soggiornato mio malgrado nella città di Grosseto diversi giorni dal 22 settembre al 15
ottobre 2022» racconta.
«Nella notte tra il 23 e il 24 settembre all’ospedale nuovo, ho atteso che tornasse dalla sala operatoria mia sorella. Erano le 21, rassicurata che tutto fosse andato bene, un breve saluto e sono scesa nella portineria dell’ospedale. Sono uscita fuori nel marciapiede e mi sono apprestata a chiamare un taxi per rientrare in albergo. Dopo dieci telefonate con la solita risposta da disco fisso “siamo spiacenti, nessun taxi è al momento disponibile, riprovare più tardi”, ho chiesto di poter sostare all’interno della portineria perché faceva piuttosto fresco».
«Gentilmente I’addetto alla portineria mi ha detto, “certo si accomodi, ma non posso farla restare tutta la notte, se riesce a trovare un taxi è brava”. Ho provato per ben altre diciotto volte, in tutto 28 chiamate, ricevendo sempre la solita risposta da disco. Disperata ho chiamato anche il 113 che però non ha risolto il problema» continua Donatella.
«La mia disavventura in una Grosseto da terzo mondo è stata risolta grazie a un signore di passaggio da lì che mi ha accompagnato all’albergo. Parlando della mia disavventura con altre persone ritengo utile informarvi di alcune notizie ricevute: ci sono persone che escono dal pronto soccorso dell’ospedale di Grosseto e, di notte, non trovano un taxi per tornare a casa. I tassisti sostano alla stazione perché con i turisti fanno le corse più lunghe. Prima esisteva una postazione taxi all’Ospedale, perché è stata tolta? Di notte c’è un solo taxi che però nell’arco di tre ore non sono riuscita a contattare. Se era occupato poteva rispondermi e dirmi, sono fuori Grosseto, arrivo fra mezz’ora. Invece niente. Vergogna!».