MANCIANO – L’arte maremmana arriva fino in Vajont con la scultura di Alessandro Laurenti “Il rimpianto dell’angelo”, presentata alla 15esima edizione del simposio di scultura di Erto e Casso e che sarà inserita sul sentiero commemorativo dedicato alle vittime del disastro del 1963 in cui persero la vita 2000 persone.
«Il titolo del simposio è “La memoria nell”arte” – spiega Alessandro – ed è dedicato a tutte le vittime della frana del monte Toc che generò un’onda di ben 190 metri la quale travolse i paesi limitrofi, uccidendo circa 2000 persone di cui quasi 500 bambini. Il simposio è stato organizzato dall’Ecomuseo del Vajont in collaborazione con Mauro Corona e con il comune di Erto. La mia partecipazione è nata perché Fulvia De Damiani, presidente dall’ecomuseo, segue da tempo i miei canali social dove pubblico le mie opere. Da lì è nato l’invito a partecipare a questa importante manifestazione. Vista l’importanza del tema non ho potuto rinunciare. Il numero dei partecipanti è stato di 15 scultori provenienti dalle più svariate regioni del nord Italia, mentre per il centro Italia ero il solo presente».
Laurenti è un artista autodidatta che vive a Marsiliana, dove ha un laboratorio, grande appassionato di pittura, negli ultimi anni si è dedicato anche alla scultura «Non ho fatto nessuna scuola e mi piace pensare che la mia arte, che sia pittura o scultura, è libera da condizionamenti. Per tanti anni mi sono dedicato alla tela poi l’incontro con il legno: la scultura mi appaga di più per il contatto con la materia, mi piace toccare il legno e godere del profumo che sprigiona mentre lo modello».
Il simposio è stato l’occasione per Alessandro di incontrare Mauro Corona, artista, scrittore e opinionista che ha collaborato all’organizzazione dell’evento e che ha accolto gli artisti al loro arrivo a Erto «Una persona schietta, genuina e disponibile che ci ha fatto i complimenti per la passione che mettiamo nel portare avanti l’antica arte scultoria in via d’estinzione – racconta – Nonostante fossero moltissimi i fan che, in occasione dell’uscita del suo nuovo libro, si assiepavano intorno alla sua bottega per chiedere un suo autografo, Corona ha trovato il tempo di fraternizzare con noi artisti e di stare in nostra compagnia, sopratutto davanti a un buon bicchiere di vino. Io e Mauro abbiamo avuto subito un buon feeling e spero di poter collaborare con lui in futuro».
Il titolo della scultura realizzata tra venerdì 14 e domenica 16 ottobre è “Il rimpianto dell’angelo” «E’ricavata – conclude Alessandro – da un tronco di larice alto inizialmente circa 2 metri e largo 60 cm. Ho immaginato questo angelo che piange le vittime del Vajont e si dispera per non averle potute salvare. La scultura è stata una delle più apprezzate e, anche se non c’è stata una vera e propria premiazione, ho avuto molti consensi dai numerosi visitatori alla mostra estemporanea. Questo mi rende felice perché so di aver rappresentato bene il mio territorio. Ringrazio mia moglie Francesca e i miei figli Francesco e Tommaso per il supporto che mi danno, Roberto Fumi, che mi ha concesso un capannone per lavorare, e infine Emiliano e Fausto, titolari di un’attività commerciale a Grosseto, che mi hanno fornito a titolo gratuito il materiale per il simposio».