GROSSETO – Ci sarà anche la Cgil di Grosseto alla manifestazione nazionale “Italia Europa ascoltate il lavoro” che sabato prossimo, 8 ottobre, si terrà a Roma in piazza del Popolo a partire dalle 14:30, con l’intervento del segretario nazionale Maurizio Landini.
A oggi il sindacato di via Repubblica domenicana ha già organizzato due autobus per complessivi 108 posti. Uno partirà alle 10:00 da via Canada Grosseto, dal parcheggio di fronte al cinema Planet, l’altro dalla sede della Cgil di Follonica in viale Europa, alle 09:30 di sabato mattina. Chi volesse partecipare può contattare il numero 346-8041543.
«Questa manifestazione – spiega Eleonora Bucci, responsabile organizzativa della segreteria provinciale ok – ha l’obiettivo di organizzare l’opinione pubblica intorno a una serie di punti fermi rispetto alla tutela del potere d’acquisto dei salari e alle politiche pubbliche, dei quali il Governo e Bruxelles devono tenere conto. Non è un segreto per nessuno che ci aspetta un autunno caldissimo a causa dell’inflazione e della minaccia all’occupazione. Per questo bisogna rimanere vigili e battersi per ottenere un’inversione di marcia rispetto a come fino ad oggi sono stati affrontati i problemi che colpiscono il mondo del lavoro, i pensionati e i giovani alla ricerca di una prima occupazione. Da questo punto di vista, e oramai è chiaro a tutti che i singoli Paesi devono trovare una strategia comune sul piano europeo, altrimenti cadranno uno alla volta come dei birilli. E l’Italia è nella posizione per essere uno dei primi birilli a rotolare. La manifestazione si basa su un decalogo di scelte che come Cgil abbiamo messo a punto dopo una vasta consultazione con il mondo del lavoro e dei pensionati. Nessuno a parole sottovaluta i rischi che abbiamo di fronte, cionondimeno constatiamo la lentezza con la quale si prendono decisioni strategiche per la qualità della vita di decine di milioni di italiani. Sabato suoneremo la sveglia e pretenderemo che ci siano date delle risposte».
Di seguito il decalogo
1 Tutelare e aumentare il potere di acquisto di salari e pensioni. Intervenire a livello nazionale ed europeo sulla formazione dei prezzi. Fissare un tetto alle bollette. Proteggere l’occupazione. Integrare il trattamento economico della cassa integrazione.
Salario minimo legato al trattamento economico complessivo dei CCNL e legge sulla rappresentanza. Rinnovare i contratti, e affermare la centralità della contrattazione per assicurare diritti e partecipazione.
2 No Flat Tax e condoni, sì a una riforma progressiva e redistributiva. Abbattere l’evasione e l’elusione fiscale. Tassare gli extraprofitti e redistribuirli ai redditi da lavoro e alle pensioni più basse.
3 Superare il Jobs Act e le norme che hanno precarizzato il lavoro, abolendo le tipologie di lavoro precario e sottopagato e introducendo un contratto unico di ingresso a contenuto formativo ed estendendo le tutele dei lavoratori autonomi. Definire un Nuovo statuto dei diritti per tutto il mondo del lavoro. Piano per la piena e buona occupazione in particolare per giovani e donne. Superare i divari di genere e generazionali.
4 Condizionare i finanziamenti e le agevolazioni pubbliche collegandoli alla stabilità dell’occupazione e contrastare le delocalizzazioni.
Riduzione e redistribuzione degli orari di lavoro per una nuova occupazione stabile e per il diritto alla formazione permanente.
5 Estendere a tutto il sistema degli appalti e dei subappalti privati il rispetto e l’applicazione dei Contratti nazionali e delle clausole sociali. Contrastare le mafie, lo sfruttamento lavorativo, il caporalato e il lavoro nero.
6 Basta morti sul lavoro: prevenzione, formazione, salute e sicurezza garantite ed esigibili e inasprimento delle sanzioni
7 Innovare il sistema pubblico e investire attraverso un piano straordinario di assunzioni pubbliche e di stabilizzazione del personale precario. Centralità del servizio sanitario pubblico e universalistico e del sistema pubblico di istruzione e conoscenza. Garantire una misura universale di lotta alla povertà, come il reddito di cittadinanza. Introdurre la legge sulla non autosufficienza. No alla autonomia differenziata: garantire l’esigibilità di diritti e l’accessibilità alle prestazioni in modo uniforme in ogni territorio. Politiche inclusive e piena integrazione e diritti civili per i cittadini migranti. Cambiare la legislazione sull’immigrazione.
8 Modificare radicalmente il sistema previdenziale superando la riforma Fornero e ricostruendo un sistema prevdenziale pubblico, solidaristico ed equo che unifichi le generazioni – pensione contributiva di garanzia – e le diverse condizioni lavorative gravosi, lavoro di cura e delle donne e garantisca flessibilità in uscita a partire da 62 anni o con 41 anni di contributi a prescindere dall’età.
9 Nuove politiche industriali e costituzione di un’Agenzia per lo Sviluppo dotata di poteri e di un Fondo speciale per le transizioni ambientale e digitale per rafforzare gli strumenti di governo delle crisi e delle riconversioni. Piano nazionale per le Giuste transizioni, ambientale e digitale per garantire la tutela e continuità occupazionale, creazione di nuova occupazione e diritti. Piano strategico per l’autonomia energetica con conseguente e fondamentale accelerazione degli investimenti nelle fonti rinnovabili.
10 Recuperare i divari territoriali e di sviluppo a partire dal Mezzogiorno. Riqualificazione delle grandi periferie urbane, delle aree interne e incrementare l’edilizia pubblica e sociale.