GROSSETO – «Un pilastro del nostro programma è quello della centralità del lavoro, della conoscenza e della giustizia sociale. Le disuguaglianze sono il freno a ogni prospettiva reale di crescita. Ridurre i divari è un imperativo, economico e morale» a dirlo Marco Simiani candidato per il Pd alla Camera dei deputati.
«Per farlo vogliamo partire dalla dignità del lavoro di tutte e di tutti. Il lavoro come fondamento su cui costruiamo l’intera impalcatura della nostra società. L’Italia deve dare sempre più dignità ai lavoratori e alle lavoratrici, soprattutto a quelli oggi più vulnerabili. Ciò risulta ancora più urgente alla luce della precarizzazione che caratterizza il nostro mercato del lavoro, specie per i più giovani e per le donne, e che non è accettabile».
«Gli sforzi fatti in quest’ultimo anno, con la riforma degli ammortizzatori sociali e con l’incentivazione all’occupazione di qualità hanno portato alcuni frutti – prosegue Simiani -: il tasso di occupazione nel mese di giugno 2022 ha raggiunto il massimo storico del 60,1%, trainato soprattutto dai contratti a tempo indeterminato. Al tempo stesso, tuttavia, crescono i contratti precari. Cresce il lavoro discontinuo e povero, soprattutto per i giovani. Ciò incide sui salari, tanto che le nostre retribuzioni sono tra le più basse d’Europa. Anche i divari occupazionali territoriali, di genere e di età continuano a essere condizioni strutturali e drammatiche del nostro Paese».
«La quota consistente di lavoro sommerso costituisce poi una vera piaga sociale ed economica con importanti differenze a livello geografico. Spesso il sommerso riguarda cittadine e cittadini stranieri in particolari condizioni di vulnerabilità, il cui lavoro è ormai essenziale per interi settori produttivi, dalla ristorazione all’agro-alimentare, sino ai lavori di cura».
«Tali criticità incidono inoltre notevolmente sulla sicurezza, perché condizioni non dignitose e salari bassi creano un lavoro insicuro. Non a caso gli incidenti sul lavoro, dai più lievi sino alle drammatiche morti bianche, sono sempre numerosissimi».
«Dobbiamo dire basta al precariato, al lavoro povero e al lavoro nero, intervenendo drasticamente sulle diverse cause che alimentano i processi di una disuguaglianza radicata, diffusa e inaccettabile. Vogliamo utilizzare le ingenti risorse che abbiamo voluto inserire nel Pnrr per rafforzare le politiche attive, per far sì che l’Italia possa avere un sistema di servizi per l’impiego e di formazione in linea con le migliori esperienze europee» continua i candidato Pd.
«Nell’affrontare i temi del lavoro, dobbiamo costruire un Paese nel quale la lotta alle diseguaglianze sociali sappia coniugarsi con la lotta ai mutamenti climatici, forieri di un’altra forma di disuguaglianza: quella tra le generazioni presenti e quelle future, alle quali abbiamo il dovere di consegnare un pianeta migliore».