GAVORRANO – «Finalmente il sindaco Biondi parla di noi. Erano mesi, forse anni, che non perdeva il suo preziosissimo tempo a ribattere ai gruppi di opposizione, e più precisamente al nostro gruppo. Lo fa oggi, con il consueto comunicato isterico e delirante; scritto con la penna di chi evidentemente ha l’esigenza di mascherare qualche piccolo fallimento di gestione».
A dirlo il capogruppo del Centrodestra Gavorrano, Andrea Maule.
“Ebbene – scrive Maule in una nota -, il Biondi si è dimenticato di scrivere in primis che tutti i gruppi di opposizione hanno votato contrario alla delibera di cui parla; compreso il Movimento Gavorrano Bene Comune del quale lui rimane il figlioccio smarrito. Ma oggi evidentemente gli fa comodo parlare del centrodestra; d’altronde il 25 settembre si vota. Il Biondi si è poi dimenticato di scrivere per quale motivo i gruppi consiliari di opposizione hanno votato compatti in modo contrario alla stessa delibera. Non certo per i contenuti della delibera, ma per ben altro. E se il Biondi non ha abbastanza fegato per dirlo, lo diciamo noi».
«Il voto contrario alla delibera – prosegue – trova le sue motivazioni nella gestione scellerata che questa maggioranza dimostra, troppo spesso, nei confronti dei soldi pubblici. Più nel dettaglio: il campo polivalente di Giuncarico è stato trascinato dal 2018 (da quando Biondi si è insediato) alla fine del 2021 nei vari bilanci ed atti comunali con una ipotesi di spesa di “soli” 150 mila euro. Oggi va in approvazione con una ipotesi di spesa di ben 320 mila euro. Al caro Biondi, per far quadrare i conti, ha fatto comodo attribuire un costo ridicolo all’opera pubblica per ben quattro anni. Poi oggi, improvvisamente, quest’opera costa più del doppio. Spendaccione oggi, o troppo furbo ieri»?
«Ancor peggio è andata per la copertura della pista di pattinaggio di Bagno – aggiunge Maule -. Lì il competente Biondi ha attivato una richiesta di mutuo al Credito Sportivo per 128 mila euro (anno 2020) ed oggi che si entra nel vivo della realizzazione dell’opera, questa improvvisamente costa 240 mila euro. In soldoni, la rata del mutuo è solamente raddoppiata. Quale pazzo cittadino andrebbe in banca a chiedere un mutuo, per poi tornare due anni dopo dicendo “scusate, mi sono sbagliato, mi serve il doppio”? Questo però a Gavorrano succede, e succede con i soldi pubblici che gestisce il primo cittadino».
«Per noi ovviamente la vicenda non finisce qui – conclude Maule -, e preso atto di quanta approssimazione c’è nella gestione dei soldi pubblici sarà nostra cura focalizzarci maggiori attenzioni sin da subito».