MANCIANO – «Da diversi anni seguiamo i lavori che il consorzio di bonifica Osa Albegna sta portando avanti nel tratto dei torrenti Elsa e Sgrilla, e nell’aprile di quest’anno li abbiamo nuovamente criticati.» Il comitato Beni comuni di Manciano e il Wwf intervengono sui recenti fenomeni alluvionali in provincia di Grosseto.
«A nostro dire – continuano Andrea Marciani per il comitato e Angelo Properzi per il Wwf – l’intervento in corso stava trasgredendo una norma basilare del corretto intervento idraulico sui torrenti collinari, una norma che si poteva leggere anche sul sito del Consorzio stesso e che recita: “la manutenzione ordinaria si esplica nel controllo selettivo della vegetazione presente sulle sole sponde privilegiando le associazioni riparie ben radicate e non pericolanti le quali possono innescare benefici effetti quali quelli indotti dalle briglie selettive.”»
«Non ignoriamo l’eccezionalità delle precipitazioni (360 mm in 36 ore) che sono all’origine della disastrosa alluvione, né certamente intendiamo addossare al Consorzio Osa Albegna una diretta responsabilità dei tragici fatti che si sono prodotti a Marsiliana ed Albinia, ma pensiamo che sarebbe ora di compiere una approfondita riflessione sui lavori di tutti i consorzi di bonifica operanti in Toscana, uscendo dalla mentalità che regolava gli enti di bonifica del secolo scorso, finalizzata ad un ferreo, ma spesso fallace, controllo antropico del territorio.»
Secondo il Comitato e il Wwf le zone in cui la vegetazione è rimasta integra hanno retto meglio alla forza delle acque, mantenendo il torrente nel suo alveo e salvaguardando le sponde, rispetto a quelle ripulite con le ruspe.
«Risulta evidente – continuano – che l’onda di piena ha asportato da quei luoghi un’enorme quantità di terra, sassi e detriti, stimabile in migliaia di metri cubi. Detriti pesanti che, come è noto – concludono -, mescolati alle acque piovane, accrescono enormemente la capacità distruttiva dei fluidi alluvionali.»