GROSSETO – In piazza per salvare la colonia felina che si trova nell’area ex Scav dove sorgerà il nuovo Eurospin, nella zona del centro commerciale la Rugginosa. Gattare e animalisti non si arrendono e continuano a cercare di catturare i gatti intimoriti e in alcuni casi anche feriti. Per sfuggire ai crolli un cucciolo, qualche giorno fa, si era rifugiato in un negozio della zona ed è stato catturato. I cuccioli che sono stati catturati sono stati portati al gattile, ma ci sono altri gatti, adulti e no, che sono ancora lì e rischiano la vita.
«Nell’area – riepiloga il gruppo di animalisti che sta portando avanti questa battaglia – vivevano da anni una ventina di gatti, accuditi all’esterno da due commesse. Lo scorso novembre 2021, una commessa scriveva una lettera protocollata all’ufficio affari animali, assessore Simona Petrucci, sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, Polizia municipale e Enpa, segnalando la colonia di gatti, chiedendone il censimento e allertando che erano in grave pericolo per gli imminenti lavori edilizi di demolizione e ricostruzione».
«A marzo di quest’anno un’altra volontaria, con lettera protocollata, aveva segnalato nuovamente la colonia di gatti al comune, chiedendone anche l’attribuzione di responsabilità come custode. Il Comune ogni volta si è rifiutato di censire la colonia. Il 2 giugno, una funzionaria dell’ufficio affari animali, informata via mail della morte di tre su quattro cuccioli per abbandono da parte della madre, probabilmente spaventata (l’area era stata tutta chiusa per gli imminenti lavori) e del rocambolesco recupero del gattino superstite, suggerì ai volontari di spostare i gatti, senza dare altre indicazioni in merito al “Dove” e al “Come”. In quell’occasione noi volontari abbiamo chiesto che venisse informato anche il sindaco».
«E ancora il 17 giugno, in altra mail, chiedemmo in che modo il sindaco e il Comune intendessero salvaguardare l’incolumità degli animali messi a serio rischio dagli imminenti lavori, se gli uffici avessero contattato chi si stava occupando di portare loro da mangiare, e se avessero pensato a una diversa ubicazione della colonia. Tutte domande che non hanno ricevuto risposta» prosegue il gruppo di cittadini.
«Nonostante i tanti avvisi, non è stato fatto nulla per mettere in sicurezza i gatti presenti e i lavori sono iniziati con tutta la loro ferocia, il 4 luglio. In concomitanza con l’inizio dei lavori, abbiamo inviato un esposto in Procura e una diffida al sindaco via Pec. Davanti a questi gatti spaventati, feriti (un gatto rosso notato con taglio alla gola), spaesati, che vivevano nel verde e ora sono in mezzo ai detriti, noi, pochi volontari con pochi mezzi non ci siamo girati dall’altra parte e siamo rimasti sempre presenti sul posto. Esistono leggi e regolamenti che tutelano gli animali, ma nessuno se ne cura».
«Non i costruttori o i proprietari, che non hanno segnalato i gatti che da tanto tempo vivevano su quell’area diventata ora cantiere, né hanno proposto soluzioni per la loro salvaguardia. Non l’ufficio affari animali e l’assessore che sapevano da tanti mesi, ma sono stati immobili senza collaborare con i volontari che stavano già cercando di aiutare concretamente, e ancora peggio, che hanno rifiutato di accogliere tutte le richieste di riconoscimento dell’esistenza di quel folto numero di gatti. Non il sindaco, primo responsabile e tutore garante del benessere degli animali sul territorio, che per i poteri che gli sono conferiti avrebbe potuto salvare gli animali subordinando l’inizio dei lavori alla loro messa in sicurezza» proseguono le gattare.
«Il silenzio assordante del sindaco non ce lo dimenticheremo mai! E in tutto questo dove sono le associazioni animaliste e i loro avvocati? Dove sono le guardie zoofile? Dove sono tutti gli altri volontari? Zitti pure loro, nonostante sappiano perfettamente che se non stiamo uniti tra di noi per gli ultimi degli ultimi, nessuno li salverà. In queste settimane abbiamo constatato con profondo sconforto che le leggi nazionali, regionali e comunali per la protezione degli animali sono solo una bella confezione regalo vuota. Una vetrina e nulla più».
«Questo nostro sfogo sincero che non scalfirà la dura corazza degli indifferenti, non può che concludersi con una parola: vergogna. Chiediamo chi di dovere: Se quello che sta accadendo sul cantiere può essere considerato maltrattamento e condannato dalle leggi. Che si crei un tavolo, anche insieme a noi volontari, per proteggere i gatti sul cantiere e agevolarli a uscire quando hanno bisogno di mangiare e bere, e anche un piano per il recupero e il soccorso di animali feriti o gatte che partoriscono, con un referente sempre disponibile fino alla fine dei lavori. Che i vari uffici e funzionari preposti censiscano la colonia felina e vengano sul posto per trovare insieme a noi il punto di alimentazione e cura della colonia, compatibili con i regolamenti.
Che si faccia di tutto perché i gatti non si disperdano: per non peggiorare il randagismo, per mantenere il naturale attaccamento biologico ed etologico di rapporti fra di loro e con l’uomo, da cui sono abituati a ricevere il cibo, per mantenere la quiete pubblica . Esempio il gattino nero di 3 mesi, rimasto per giorni senza cibo perché disperso dopo l’ inizio dei lavori e ritrovato all’interno di un negozio che si affaccia sul centro commerciale dove lo abbiamo recuperato con le nostre gabbie appena ci hanno avvisati, per prevenire problemi al traffico e la morte degli animali, in incidenti con il coinvolgimenti di automobili o altri mezzi transitanti in via Aurelia Nord e nelle vie limitrofe».