ISOLA DEL GIGLIO – Erano stati tra i primi ad intervenire sulla Costa Concordia pur essendo fuori servizio. Otto Vigili del fuoco alle ore 22.30 circa, pur non essendo in servizio, si recarono a Porto Santo Stefano e con una motovedetta della Guardia costiera raggiunsero il luogo del naufragio, dove si trovava la Costa Concordia già pericolosamente inclinata sul lato a dritta.
Per questo l’allora comandante provinciale dei Vigili del fuoco, Ennio Aquilino, chiese per loro la promozione per meriti straordinari, tutti e otto corsero un “gravissimo ed effettivo pericolo per la propria vita, poiché nel momento in cui decisero di entrare all’interno della nave, già fortemente inclinata, la stessa con scatti repentini continuava ad inclinarsi sempre più, lasciando presagire un possibile imminente affondamento che certamente non avrebbe risparmiato la vita a coloro che si trovavano al suo interno… in caso di affondamento certamente non avrebbero potuto salvarsi, poiché, uscire dalla nave richiedeva almeno un’ora, e pertanto, in caso di affondamento fuggire sarebbe stato sicuramente impossibile”.
Il Ministero nego però la promozione. Il 10 giugno la notizia che il Tar Toscana-Firenze ha accolto in pieno il secondo ricorso dello studio legale Gallone & Urso di Roma, riconoscendo la piena fondatezza della pretesa degli otto vigili del fuoco Roberto Trapassi, Stefano Bartolommei, Sergio Bronchini, Andrea Bardi, Giuseppe Bartalotta, Sandro Scoccia, Alberto Falciani e Massimiliano Bennati, ordinando al Ministero dell’Interno di concedere le promozioni per merito straordinario.