ORBETELLO – «La situazione della Laguna di Orbetello si sta sempre più avvicinando ad un punto di non ritorno».
A dirlo è il gruppo Giovani democratici Orbetello.
«Com’è noto – affermano – , la vicenda ha radici molto lontane nel tempo e risulterebbe inutile piangere sul latte versato andando a ricercare le colpe di questa o di quella Amministrazione, della Regione, dello Stato. I cittadini si aspettano, tuttavia, che detti Enti abbiano approfonditamente riflettuto su errori e nefandezze che indubbiamente sono stati compiuti negli anni (a tutti i livelli) e che hanno portato allo stremo un settore – quello dell’itticoltura e della pesca – già fortemente compromesso da altre congiunture. Per non parlare, poi – da un punto di vista strettamente ambientale – dei gravi danni arrecati al bacino lacustre e a tutto l’ecosistema in cui esso è inserito».
«Rattrista constatare, però, che i soggetti direttamente ed attivamente coinvolti, oggi scelgano di sostituire il rimpallo continuo di responsabilità all’esame di coscienza, non capendo o non volendo capire che a perderci sono tutti loro, siamo tutti noi».
«In questo marasma, i cittadini sono stanchi di ricevere promesse mai mantenute, di avere finte e continue rassicurazioni sullo stato della Laguna e di assistere quotidianamente ad una una mala-gestione della stessa (nella “migliore” delle ipotesi), o peggio ancora ad una non-gestione (nella peggiore). Non trattasi certo solo di un fattore estetico, quanto economico e di salute.
E ancora, rimangono increduli di fronte ad un’Amministrazione che – anziché preoccuparsi seriamente del tema mettendo in atto tutti gli sforzi possibili a tal fine – si scontra con la Regione alimentando l’ennesima ed inutile polemica per ottenere l’effetto contrario rispetto a quello desiderato. Insomma, i cittadini si sono tristemente rasseganti ad una classe politica che – complice l’incompetenza e l’ignoranza in materia – vende solo fumo».
«Tutti ci ricordiamo la moria del 2015, cui è stata data grande risonanza mediatica a livello locale e nazionale. Dopo quella grave calamità ci sono state molte riunioni fra amministratori locali, esperti del settore, imprenditori della zona, da cui emergeva a chiare lettere uno slogan su cui tutti – nonostante le legittime divergenze di vedute sul tema – convenivano: non deve più riaccadere».
«A distanza di sette anni non solo nulla è stato fatto ma emerge con chiarezza la mancanza di volontà di intraprendere un percorso che possa col tempo portare ad una risoluzione definitiva del problema. È necessario, quindi, uno sforzo collettivo accompagnato da uno spirito d’unità (e di leale collaborazione) che riunisca tutti intorno a un tavolo e che dia voce a coloro che di Laguna – chi per un motivo, chi per un altro – ne sanno certamente di più (esperti del settore, Pescatori ecc.), al fine di trovare un punto di incontro e un rimedio definitivo a questa tragica situazione».
«Moltissime sono le potenzialità che il nostro bacino lacustre ci offre e altrettanti gli usi cui potrebbe essere destinato.
Il Pnrr poteva, ad esempio, essere un trampolino di lancio per investire su un settore strategico come questo in chiave ambientalista ed ecosostenibile ridando – o dando finalmente – splendore a ciò che più ci fa essere orgogliosi di essere orbetellani».
«Ma, per adesso, i cittadini si accontenterebbero di riavere ciò che è stato loro tolto: una Laguna con dei livelli d’acqua accettabili, pulita e con un pesce sano. Non l’hanno mai chiesta profumata. La salubrità della Laguna, è la salute di tutti».