GROSSETO – “Momenti di panico ieri presso il reparto di sicurezza dell’Ospedale di Grosseto, dove un detenuto affetto da patologia psichiatrica, piantonato, ha dato in escandescenza devastando la propria camera di degenza”. A riferirlo è un comunicato del coordinatore provinciale di Grosseto della Uilpa Polizia penitenziaria, Francesco Sansone.
“L’intervento immediato degli agenti e del comandante di Polizia penitenziaria di Grosseto, del personale sanitario e degli agenti della
Polizia di Stato ha evitato che la situazione degenerasse o che l’individuo potesse giungere in reparti ordinari dell’ospedale – si legge sulla nota della Uil -. Per tale motivo, a tutto il personale intervenuto, va fatto un ringraziamento per il supporto immediato e la collaborazione prestata”.
“Ancora una volta – afferma il coordinatore della Uil Polizia penitenziaria – tali soggetti si rendono responsabili di azioni violente che mettono a dura prova la sicurezza del personale della Polizia enitenziaria ma, in questo caso, anche della struttura ospedaliera. Purtroppo la gestione di soggetti psichiatrici o comunque con problemi di insofferenza al regime penitenziario mettono in serio pericolo l’incolumità fisica dei poliziotti penitenziari, sovente, costretti a gestire situazioni ad alto rischio”.
“Non basta la preparazione e la professionalità del personale della Polizia penitenziaria nell’affrontare simili situazioni bisogna che le istituzioni dello Stato intervengano normativamente, avviando urgentemente la costruzione di R.E.M.S. come previsto dalla normativa legge 9 del 2012 e legge 81 del 2014, in modo da trovare soluzioni che permetterebbero alle persone con infermità psicopatologica di scontare la pena in strutture ad esso destinate”.
“Dietro questa vicenda vi è un paradosso, ovvero il detenuto in questione, era in custodia presso la psichiatria dell’Istituto penitenziario di Firenze Sollicciano, successivamente dopo pochi giorni la stessa psichiatria lo invia, in quanto custodia cautelare, presso la psichiatria dell’ospedale di Grosseto poiché più vicino al luogo di residenza. In questo modo, il trasferimento di un soggetto infermo ha comportato un aggravio di spese per il piantonamento (dall’11 maggio ad oggi sono stati spesi circa 8mila euro) ed un aggravio psichico degli operatori di Polizia penitenziaria che eseguono di turni di otto ore al giorno”.
“A questo punto alla Uilpa Polpen lancia un grido di allarme affinché il Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria Toscana-Umbria avvii urgentemente lo spostamento del suddetto detenuto presso altre strutture di sicurezza, visto che l’ospedale di Grosseto al momento ha ubicato il detenuto in un reparto ordinario dato che la camera detentiva è fuori uso, pertanto la situazione compromette la sicurezza interna dell’intero ospedale grossetano”.
“Infine, non resta che incitare nuovamente le autorità politiche, pubbliche e il Ministero della Giustizia per l’avvio alla realizzazione concreta del nuovo Istituto penitenziario a Grosseto, presso l’ex caserma Barbetti annunciata due anni fa. Sarebbe altrettanto opportuno prevedere, con urgenza, nell’area Sud della Toscana una struttura R.E.M.S., in quanto quelle di Empoli e Volterra non sono sufficienti per l’intera regione. Infatti, si segnala che sul territorio fiorentino al momento vi sono ben sei piantonamenti ed è paradossale che non esistino camere di sicurezza per la gestione”, concludono dalla Uil.