GROSSETO – Prima la parrocchia Madre Teresa, poi l’Addolorata. Anche questa volta il camion che è partito per l’Ucraina era pieno di scatoloni pieni di cibo e medicinali. In tanti si sono tirati su le maniche per caricare quando la comunità continua a raccogliere.
Una catena, le scatole che passano di mano in mano, scatole piccole e pesanti, grandi e leggere, scatole di pannolini e di cibo, scatole di pasta, riso, tonno, bende, siringhe. Scatole piene di solidarietà.
Da giorni i maremmani raccolgono il necessario, nelle scuole, nelle parrocchie, nelle associazioni di volontariato. Primi tre furgoni, poi interi tir.
Come quello di ieri sera, grande che sembrava non potersi riempire, e che invece è partito da Grosseto a pieno carico.
Nella notte è partito il viaggio che ha portato gli aiuti questa volta alla città di Novovolyns’k, nella zona nord dell’Ucraina.
«Purtroppo ci sono città in cui non fanno passare i tir – racconta don Vitaly Perih – e il cibo non arriva, ma non c’è più nulla e la gente ha fame. È una tragedia. Ringrazio tutta la Maremma, i preti e i volontari che stanno aiutano la popolazione».
Il ringraziamento è anche a chi sta contribuendo a pagare i viaggi che portano gli aiuti in Ucraina.
E questa sera un nuovo carico è pronto per raggiungere chi, come sottolineato ieri sera, non ha più nulla.