GROSSETO – “La famiglia di chi ha subito un trauma celebrale non può essere lasciata sola nell’affrontare il difficile e doloroso percorso che il proprio caro deve affrontare una volta dimesso dall’ospedale. I parenti non hanno le competenze, gli strumenti e a volte la forza fisica e psicologia per gestire questo difficile e complicato supporto. Servono strutture adatte dove il personale qualificato possa aiutare il traumatizzato a recuperare alcune funzioni o quantomeno a non regredire.”
A parlare è Miriam Valiani, mamma di Selene, a sua volta mamma costretta a vivere con un danno celebrale permanente a seguito di una malattia, che si fa portavoce delle tante famiglie che da sole devono affrontare tragedie di questo tipo.
“Selene – spiega – ha potuto recuperare alcune funzioni e sentirsi ancora parte di questa società grazie al prezioso supporto dell’Associazione Traumatizzati Cranici Toscana (Atracto). I mesi che Selene ha trascorso fuori provincia lontana da casa, seguita da questa associazione di professionisti, volontari e accanto ad altre famiglie di persone che hanno subito traumi cerebrali di varia natura, oltre al percorso di terapia occupazionale, sono stati fondamentali per recuperare un minimo di autonomia; piccoli ma fondamentali segnali che ha rischiato di perdere una volta tornati a Grosseto. La nostra volontà dunque mira proprio a questo: aiutare le famiglie ad aiutare i loro cari – ha concluso -. Vogliamo dare il giusto supporto al paziente cercando di reinserirlo, limitatamente alle sue capacità, nella società ma vogliamo anche dare conforto e sostegno ai parenti che si devono districare tra percorsi medici, burocratici, economici e anche di stress psicologico”.
Domani 5 marzo, in occasione dell’Open Day che si terrà nella sede di Confartigianato dalle ore 10.00 -12.00 e dalle 14.30-16.00 alle famiglie dei traumatizzati e a coloro che sono interessati sarà presentata la sede territoriale Atracto di Grosseto e saranno illustrate le iniziative e i percorsi studiati per rispondere alle esigenze del territorio che attualmente carente nell’area della riabilitazione e assistenza di persone affette da cerebrolesioni, le quali una volta uscite dal percorso di riabilitazione intensiva regrediscono nel loro stato cognitivo e fisico.
“Essere protagonisti di una simile iniziativa ci rende orgogliosi e non solo perché Selene era nostra associata ma perché la mission di Confartigianato è quella di stare accanto alla nostra città a 360°. Abbiamo partecipato mettendo a disposizione i nostri locali – ha spiegato il segretario Mauro Ciani – e siamo già disponibili a collaborare in altre forme se ci fosse la necessità. È un nostro piccolo contributo per alleviare almeno una parte delle tante difficoltà che i cari dei traumatizzati devono affrontare ogni giorno spesso con tanto dolore e fatica”.
L’associazione Atracto, presieduta da Ivana Cannoni, ha sede a Montevarchi presso l’Ospedale della Gruccia e grazie all’impegno di Miriam Valiani e al prezioso supporto logistico fornito da Confartigianato avrà dunque una sede anche Grosseto.
Il progetto, vedrà la collaborazione della Cooperativa Nomos che collabora da anni con Atracto; la cooperativa si occuperà di sviluppare con le proprie risorse professionali le attività di assistenza e riabilitazione attraverso un percorso di coprogettazione con il Coeso che per lo start up ha già dato un contributo economico.