GROSSETO – Il rincaro dei prezzi dell’energia e delle materie prime, che già mette in crisi tante imprese, è ulteriormente aggravato dalle conseguenze del conflitto russo-ucraino. E Confindustria rilancia l’allarme, proponendo una strategia sul fronte della produzione energetica che si può riassumere con un concetto chiave: «accelerare al massimo sulle energie rinnovabili anche sostenendo le imprese con incentivi e minore burocrazia nell’installazione di pannelli fotovoltaici sopra i capannoni e negli spazi limitrofi per favorire al massimo l’autoproduzione energetica, e allo stesso tempo valorizzare la geotermia e l’autoproduzione di gas».
«In pochi mesi, dopo una lunga e complicatissima sopravvivenza collegata alla crisi pandemica – dice Francesco Pacini, presidente della delegazione di Grosseto di Confindustria Toscana Sud – le imprese sono affossate da costi di energia e materie prime insostenibili. Purtroppo il conto salatissimo che stanno pagando imprese e famiglie è la conseguenza amara di visioni e posizioni miopi del passato. A complicare un contesto già estremamente problematico per le nostre imprese, che negli ultimi mesi hanno visto i costi dell’energia e delle materie prime salire alle stelle, è intervenuta la crisi in Russia e in Ucraina che contribuisce certamente a peggiorare la situazione. Non solo per il costo dell’energia, ma anche nei rapporti commerciali con la Russia che vedono coinvolti in modo particolare alcuni comparti del nostro territorio, come la meccanica, l’agroalimentare e il turismo».
«L’Italia, ancor più di altri Paesi, avendo abbandonato negli anni una politica di produzione energetica – ricorda il presidente Francesco Pacini – è fortemente dipendente dall’estero per le forniture di energia e in particolare dalla Russia per l’approvvigionamento di gas. E la crisi di un fattore così strategico necessita l’attuazione di una visione altrettanto strategica. Siamo convinti che accanto al doveroso e improrogabile sviluppo delle energie rinnovabili, in coerenza con il PNRR, sia necessario tornare quantomeno ai livelli precedenti di produzione di energia con fonti nazionali. Accanto alla transizione verso le rinnovabili, infatti, occorre puntare a un utilizzo strategico di tutte le risorse a nostra disposizione, al pari di tutti i Paesi sviluppati, riaffermando l’importanza di una produzione interna di gas e spingendo, in particolar modo sul nostro territorio, sulla geotermia. Adesso è il momento di recuperare una visione globale e realistica per rispondere ai bisogni di breve e lungo termine».