GROSSETO – “E’ una vera e propria emergenza per carenza di personale, quella che da qualche mese si è delineata in Toscana e di conseguenza anche all’ospedale Misericordia e nei presidi ospedalieri delle Colline metallifere e dell’Albegna. Una emergenza non più tollerabile”, recita così la nota di Articolo Uno provincia di Grosseto.
“Ciò causando in piena recrudescenza della pandemia causa variante Omicron, che interi reparti ospedalieri sono andati in difficoltà con continui anche improvvisati spostamenti e conversioni di funzione; dei faticosi incastri giornalieri di personale al quale ogni giorno si imbattono gli Operation Manager per garantire turni nei reparti e presso gli Hub vaccinali, – tra l’altro insufficienti – per una provincia così vasta, pensiamo alla zona Sud rimasta senza un punto vaccinale causa tagli di bilancio”.
“Abbiamo assistito allo stato di agitazione del personale di Emergenza urgenza, dove solo a fine novembre scorso si stimava a livello regionale, una carenza di circa 400 medici, a quello del personale infermieristico. Non ultimo alla denuncia dei sindacati per lo stop alla trattativa in corso dove si chiedevano assunzioni attingendo alle graduatorie Estar, grave atto istituzionale nei loro confronti e data la situazione di emergenza da pandemia”, prosegue la nota.
“Assunzioni necessarie per evitare anche un taglio ai servizi ritenuti “meno prioritari”, l’allungamento delle liste di attesa con conseguente ricorso, da parte del cittadino, alla sanità privata, facendo così ricadere sulle loro tasche i costi di un diritto alla cura universalistico e pubblico”.
“Il personale sanitario, tecnico, amministrativo, gli stessi operatori delle Cooperative di servizio, sono allo stremo. Per loro stessa voce si registra che molti di loro hanno ferie non godute ed un monte ore che difficilmente potranno, in questa condizione di vera e propria carenza di personale, poterne usufruire”, continua.
“Proviamo ad immaginare il personale come una “cornice di un quadro” da cambiare, rinnovare, non dimenticando che quella stessa cornice è chiamata a reggere ciò che c’è dentro lo stesso quadro. Proviamo ad immaginare allora “la stampa” in essa contenuta. Proviamo ad immaginarne raffigurata la sofferenza, la domanda di salute, di assistenza socio assistenziale, la Casa della Comunità. Proviamo a pensare che dentro questa emergenza a farne le spese non sono solo gli operatori ovviamente ma, anche l’intera comunità”.
“Concludendo, ci appelliamo al presidente Giani, ai sindaci, al neo eletto presidente della provincia, ai dirigenti della Asl sudest, affinché, seguendo le indicazioni delle organizzazioni sindacali, diano seguito a risposte certe in termini di recupero di risorse umane e finanziarie”, conclude.