GROSSETO – Questa mattina il vescovo Giovanni si è recato nella casa circondariale di Grosseto per incontrare il personale, i detenuti e i volontari e celebrare la messa con cui augurare buon Natale. E’ stata l’occasione per ritornare in un luogo che aveva segnato una delle tappe di avvicinamento alla cattedrale, il 9 agosto scorso, giorno dell’ingresso ufficiale di mons. Roncari come vescovo di Grosseto. Ed è stata anche l’occasione per tornare ad accendere l’attenzione sulle difficili condizioni in cui versa la casa circondariale.
Subito dopo, in cattedrale, il vescovo Giovanni ha presieduto la messa per il precetto natalizio delle forze armate. Erano presenti il prefetto Berardino, delegazioni di tutto il presidio militare e delle forze di polizia di stanza a Grosseto, nonché delegazioni dei vigili del fuoco, della Cri, , del corpo delle infermiere volontarie, del corpo militare della Cri, delle associazioni combattentistiche e d’arma, il senatore Berardi, il presidente del consiglio comunale di Grosseto Fausto Turbanti, il presidente del Tribunale.
Le istituzioni civili e militari hanno fatto dono al vescovo e alla cattedrale di un presepe realizzato dalla signora Jolanda, madre del maresciallo capo Andrea Coppa, morto in Kosovo nel 2013, nella base di Kfor, a Pristina, a soli 34 anni.
“Un’opera – ha detto il colonnello Mario Marchisio, comandante del Presidio – ispirata al figlio Andrea e a tutti i militari caduti in servizio. A loro e alle loro famiglie, che tanto hanno sofferto, va il nostro caro ricordo e un doveroso ringraziamento. Il presepe fatto da mamma Iolanda – ha proseguito il comandante del Cemivet – assume un ulteriore significato nell’anno in cui celebriamo il centenario della traslazione del milite ignoto dalla basilica di Aquileia all’altare della Patria, a Roma. Mamma Maria Maria Bergamas cento anni fa scelse fra 11 salme il milite ignoto, oggi mamma Jolanda Coppa ha realizzato un presepe in onore di tutti i caduti. Due grandi madri sorrette da una forza spirituale immensa alle quali la Patria deve molto perché hanno donato il bene più prezioso che avevano: i loro figli”.
Il vescovo Giovanni, per benedire il presepe, ha voluto accanto a sé la signora Iolanda.