FOLLONICA – “Costruire una nuova tribuna allo stadio Aldo Nicoletti è sicuramente necessario, considerato che la precedente, oltre che vecchia, è ormai fuori norma. Ciò che non capisco è il cambio di rotta della Giunta nella gestione degli impianti sportivi”, a dirlo il consigliere della Lega Daniele Pizzichi.
“Nella variazione del piano triennale delle opere pubbliche – spiega – si prevede un ulteriore stanziamento di 50mila euro per la costruzione della nuova tribuna dello stadio comunale Aldo Nicoletti. L’importo complessivo per la costruzione dell’opera passa da 200mila a 250mila euro. Costruire una nuova tribuna è sicuramente necessario, considerato che la precedente, oltre che vecchia, è ormai fuori norma. Ciò che non capisco è il cambio di rotta della Giunta nella gestione degli impianti sportivi. Fino a poco tempo fa, gli investimenti sugli impianti erano richiesti in sede di gara all’aggiudicatario: il gestore, in cambio di una concessione sufficientemente lunga, si impegnava a costruire le opere richieste nel bando di gara. Sull’altare dei mancati investimenti, infatti, venne tolta la concessione al vecchio gestore e a nulla servirono le osservazioni dell’opposizione sul fatto che gli investimenti richiesti risultavano evidentemente eccessivi e perciò economicamente non sostenibili. Il comune tenne il punto sostenendo la bontà delle proprie scelte”.
“Oggi, visto che lo stadio non può essere gestito a suon di proroghe o affidamenti diretti – va avanti il consigliere leghista -, è arrivato il momento di predisporre un bando di gara e sorprende, pertanto, che la nuova tribuna venga inserita tra le opere a carico dell’amministrazione comunale, segno evidente di un netto cambio di rotta rispetto all’approccio precedente”.
“250mila euro per la nuova tribuna non sono pochi soldi – conclude -, e se l’investimento fosse stato inserito tra le opere a carico del gestore (in cambio ovviamente di una durata della concessione proporzionale alla spesa) avremmo consentito al gestore di programmare nel lungo termine la propria attività e il comune avrebbe risparmiato importanti risorse da investire nella manutenzione e riqualificazione del patrimonio comunale, il quale, salvo eccezioni, gode tutt’altro che di buona salute”.