FOLLONICA – Si chiama Antoine Innocent, ha sei anni, e come racconta lo stesso sindaco di Follonica Andrea Benini, è «un piccolo uragano». Dopo dieci giorni all’estero, nella Repubblica Dominicana, per completare le pratiche di adozione è arrivato in Italia, a Follonica, con la sua nuova famiglia, quella del sindaco Andrea Benini.
È Benini stesso a raccontarlo: «Grazie davvero per i messaggi di auguri di queste ore. Me l’ero immaginato un po’ diverso questo compleanno, sinceramente. Un lungo viaggio in Repubblica Dominicana, in questi ultimi dieci giorni. L’arrivo, finalmente, dopo mesi di incontri via Skype, di un piccolo uragano di sei anni, che si chiama Antoine-Innocent, nato e vissuto ad Haiti, Paese funestato non solo da catastrofi naturali di ogni specie, ma da un livello di corruzione perfino grottesco e da una disarmante indifferenza della comunità internazionale».
«La scelta dell’adozione, maturata tanti anni fa, quando Michele era piccolino, molto prima che solo immaginassi di fare il sindaco, si è concretizzata ora, così, quasi inaspettatamente con una brusca accelerazione dopo anni di lungaggini burocratiche e attese – prosegue Benini -. E davvero non saprei per ora raccontare che cosa sia. Certamente moltiplica il senso di inadeguatezza e la necessità di mettersi in discussione, di costruire una nuova (imperfetta) quotidianità. Pretende l’esercizio, spesso faticoso, dell’ascolto e dell’empatia, la necessità di dialogare col corpo, prima che con le parole, almeno per ora, provare a leggere l’espressione degli occhi. Tollerare la frustrazione del ‘non sapere tutto’, rispettare i tempi e i modi, spesso spiazzanti, del proprio figlio. Accogliere anche tutto il mistero, l’imprevisto e l’ignoto come parte inevitabile e affascinante del viaggio. Non senza paura, non senza incertezze».
«Ma al rientro a Fiumicino, l’altro ieri, all’ennesimo tampone obbligatorio a cui mi sono sottoposto, purtroppo sono risultato positivo al Covid. I sintomi sono di un forte raffreddamento, un po’ di febbre, per ora niente di più. Inizia, così, la trafila dell’isolamento forzato, che purtroppo tanti già hanno dovuto sopportare in questo complicato anno e mezzo. Mi spiace davvero moltissimo, per la mia famiglia, per per i tanti impegni delle prossime settimane per la nostra città».
«E noi quindi, paradossalmente, iniziamo così. Da separati in casa. Spiegare ad Antoine la storia del Covid, della quarantena, che babbo è ‘di là’ ma ‘non ci puoi andare’ non è semplicissimo. Che ora siamo in Italia, a Follonica, ma la puoi vedere solo dalla finestra o dal terrazzo, e non ci possiamo muovere di casa per almeno due/tre settimane? Per niente facile. E quindi la prima giornata ‘insieme’ è trascorsa in rissosa routine con ‘Micheli’ (come lo chiama Antoine) che berciava perché suo fratello gli ha già allagato la camera: si era messo ad armeggiare con la valvola del termosifone, una delle milioni di cose che Antoine deve capire e scoprire, nella sua feroce, disordinata, scomposta meravigliosa curiosità» conclude il sindaco.