GROSSETO – Una maxi operazione dei carabinieri (contro le cosiddette droghe da stupro) ha portato all’arresto di undici persone, mentre 28 si trovano agli arresti domiciliari. Tra le persone arrestate anche un uomo di 54 anni, residente a Scarlino e che si trova ai domiciliari.
La maxi operazione ha portato alla luce particolari inquietanti: si tratta infatti di sostanze ad elevata pericolosità per la salute a causa degli effetti droganti analoghi o maggiori rispetto alle droghe tradizionali. In Usa hanno causato un rapido aumento dei morti per overdose.
Tra gli indagati figurano, oltre a persone assiduamente dedite al contesto criminale e attive nel traffico di sostanze stupefacenti, anche professionisti del settore privato o della pubblica amministrazione, tra cui un medico odontoiatra, un avvocato, un funzionario di un ente locale, un insegnante di scuola media (che, addirittura, faceva giungere proprio a scuola le spedizioni contenenti i pericolosi catinoni sintetici), due impiegati di banca, due militari in congedo e un architetto.
Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma. I militari del Reparto Operativo del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di 39 misure cautelari coercitive emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma nei confronti di altrettante persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati importazione dall’estero e traffico di stupefacenti – fra cui la c.d. droga dello stupro (Ghb Gbl), eroina sintetica (fentanili), catinoni sintetici, benzodiazepine – anche per ingenti quantitativi, nonché di sostanze ad effetto psicotropo, di prima comparizione sullo scenario europeo, appartenenti alla categoria delle “Nuove sostanze psicoattive”, acquistate dall’estero sul web o sul darkweb, ad elevata pericolosità per la salute a causa degli effetti droganti analoghi o maggiori rispetto alle droghe tradizionali.
Sono state ricostruite alcune “rotte” internazionali di provenienza delle NPS acquistate in rete, suddivise per tipologie strutturali: fentanili (Canada, Polonia e Repubblica Ceca), GBL (Cina, Olanda, Francia e Croazia), catinoni sintetici (Olanda) e benzodiazepine (Olanda), oltre ad eroina ad alta concentrazione (rinvenuta in spedizioni provenienti dalla Gran Bretagna e dalla Germania); ciò grazie anche al costante scambio informativo nell’ambito della cooperazione internazionale giudiziaria e di polizia (con Eurojust, Europol E Interpol) e al coordinamento, a livello nazionale, secondo le vigenti disposizioni, della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga nonché all’apporto della Sezione di Chimica del R.I.S. di Roma, sviluppatosi nell’ambito dell’Accordo di collaborazione interistituzionale siglato tra il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, denominato “Progetto NPS on line” nato dalla volontà istituzionale di promuovere mirati interventi in materia di politiche antidroga e di tutela della salute pubblica attraverso la mappatura delle nuove sostanze psicoattive.
Grazie al costante monitoraggio degli e-shop presenti sul web, deep e dark web ed all’individuazione dei canali di importazione sono state individuate oltre 290 spedizioni verso soggetti dediti all’importazione sparsi su tutto il territorio nazionale, per un volume di affare stimabile in circa 4.800.000 euro.
Oggetto delle spedizioni, oltre alla droga tradizionale, composti chimici di nuova creazione: è il caso degli oppioidi sintetici (Fentanyl e suoi “analoghi strutturali”) creati in laboratori chimici situati all’estero, spacciati quali eroina per il costo più contenuto ma che, ove assunti in quantitativo uguale alla dose dell’eroina tradizionale, possono provocare intossicazioni acute, in molti casi letali.
Sostanze, queste, la cui circolazione ha provocato un rapido aumento dei morti per overdose in Paesi esteri, soprattutto nel Nord America (USA e Canada) che si è riusciti a limitare in Italia grazie alle numerose spedizioni di fentanili operate in frontiera. L’indagine ha permesso altresì l’individuazione di un “centro di importazione italiano, situato a Roma, attivo nella sistematica importazione di GBL (gamma butirrolattone), anche noto come droga dello stupro nonché numerosi canali di approvvigionamento estero di queste sostanze, spesso commerciate insieme ai catinoni sintetici fra cui il pericoloso flualprazolam, mai rinvenuto in Italia prima d’ora. In sintesi, le caratteristiche ricorrenti del traffico emerso sono: – l’utilizzo, per gli ordini e il pagamento, del cd. “deep web” e “dark web” da gruppi criminali localizzati in paesi esteri, attivi nel rifornimento di Nps; – il pagamento mediante metodi non tracciabili, solitamente con criptovaluta (bitcoin); – invio di plichi dall’estero, con l’indicazione di mittenti e destinatari fittizi con indicazione di nominativi di fantasia o di defunti; l’esistenza, in Italia, di “centri d’importazione”, il più importante dei quali operativo su Roma: ovvero soggetti, o gruppi più o meno organizzati, dispiegati sul territorio nazionale, che si occupano di alimentare il traffico illecito in entrata e di gestirne in molti casi la successiva distribuzione alla nutrita clientela, anche altolocata, utilizzando un linguaggio “in codice” per sviare le indagini; – l’utilizzo di servizi di home delivery per la successiva distribuzione di tali sostanze a livello locale, con corrieri del tutto ignari del reale contenuto dei plichi trasportati; il reinvestimento in criptovaluta, da parte di alcuni indagati, dei proventi dello spaccio su conti correnti esteri.
È stato così possibile accertare e ricostruire, per la prima volta in Italia, l’autoriciclaggio di monete virtuali. L’indagine ha consentito di sequestrare, anche grazie a due distinte “operazioni sotto copertura” antidroga ai sensi dell’art. 9 della legge 146/2006, ingenti quantitativi di stupefacenti: – 42 litri di GBL (droga dello stupro), pari ad oltre 50.400 dosi singole. – 1,3 Kg di sostanze stupefacenti sintetiche in polveri e cristalli, tra cui 116 gr. di fentanili (la cui assunzione superiore ad 80 microgrammi può provocare overdose) e 1,2 Kg. di catinoni sintetici; – 8 g. di eroina ad alta concentrazione (purezza al 99%), destinata alla miscelazione con fentanyl; – 20 francobolli a base di flualprazolam; – 115 g. di marjiuana – l’arresto in flagranza dei 3 importatori italiani, tra cui il gestore di una casa famiglia per minori.
A seguito dei numerosi sequestri di sostanze proibite condotti nel corso delle indagini sono stati emessi 3 decreti del Ministro della Salute che hanno determinato l’aggiornamento delle tabelle I e IV allegate al DPR 309/90, prevedendo in particolare: – in data 23.12.2019, l’inserimento in Tab. I DPR 309/90 di isobutyryl fentanyl (IBF) e 4-fluoro furanyl fentanyl (4F-FuFF); in data 13.03.2020, il Flualprazolam in Tab. IV DPR 309/90; – in data 30.06.2020, l’inserimento in Tab. I DPR 309/90 di una pluralità di “analogie strutturali” correlate alla categoria dei fentanili.
Durante l’odierna esecuzione, sono stati impiegati oltre 200 Carabinieri appartenenti ai N.A.S. e ai reparti dell’Arma territorialmente competenti, con il supporto dei nuclei cinofili, dei R.I.S. di Roma. Parma e della S.I.S. di Napoli, la copertura aerea dei nuclei di Pratica di Mare e Pontecagnano, nonché con la collaborazione di un ufficiale di collegamento di Europol. Le perquisizioni, in particolare, hanno permesso di rinvenire e sequestrare 6 litri di droga dello stupro, circa 150 grammi di catinoni sintetici e ulteriori quantità di sostanze su cui verranno condotte approfondite analisi, oltre a documentazione varia utile al prosieguo delle indagini. Da segnala, inoltre, che uno dei destinatari di ordinanza ai domiciliari è stato arrestato in flagranza e tradotto in carcere in attesa della convalida, in quanto trovato in possesso di circa 3 litri di droga dello stupro.