GROSSETO – “La soluzione ipotizzata dal Governo per contenere i rincari dell’energia elettrica e del gas, che andranno a pesare centinaia di euro in più sulle finanze delle famiglie italiane è positiva, ma insufficiente a risolvere il problema strutturale dei costi dell’energia”.
Commenta così Cna le misure al vaglio del Governo, in occasione dell’audizione nella Commissione industria del Senato.
“L’attuale formulazione della norma – dice Anna Rita Bramerini, direttore di Cna Grosseto – lascia fuori dall’applicazione del beneficio un’ampia platea di imprese che superano il limite di 16,5 KWh di potenza indicato nel decreto.”
“Si tratta di imprese che operano in settori in cui i costi energetici sono una componente importante delle spese e scontano le criticità legate all’attuale composizione della bolletta, dove la parafiscalità ha un peso non indifferente.”
“A questo si aggiunge che la maggioranza di tali imprese non ha i requisiti necessari per accedere alle agevolazioni previste per le imprese a maggior consumo di energia – aggiunge Bramerini– risultando, così, doppiamente penalizzate”.
“Cna, quindi, chiede di estendere i benefici previsti dal decreto legge anche alle imprese che superano il limite di potenza indicato e per le quali sia rilevante l’incidenza sul fatturato della spesa sostenuta per l’energia.”
“Crediamo inoltre – continua Bramerini– che per superare l’emergenza del caro-energia occorre una riforma strutturale della bolletta, rimuovendo gli oneri che gravano su luce e gas, anche sfruttando le possibilità del Pnrr per dare vita a riforme strutturali in grado di favorire la competitività.”
“Il costo dell’energia, infatti, rappresenta un elemento critico per le piccole e medie imprese che pagano la bolletta più cara d’Europa. L’ultima indagine della Cna evidenzia che per una piccola impresa il costo dell’energia è quattro volte più elevato rispetto a quello di una grande impresa industriale ed è il 33,5% in più rispetto alla media europea.”