GROSSETO – Diminuisce il divario nella copertura vaccinale anti-Covid tra i cittadini italiani e quelli stranieri residenti o con domicilio sanitario nel territorio della Asl Toscana sud est.
E’ questa la conclusione dell’analisi della Asl Toscana sud est, condotta dal Sistema demografico ed epidemiologico e dalla Medicina interculturale e percorso di inclusione, che prende in considerazione l’andamento della vaccinazione degli stranieri dallo scorso 20 agosto alla fine di settembre, mettendolo a confronto con quello degli italiani.
Incrociando i dati sulla somministrazione della prima dose, emerge che nel periodo temporale considerato, al livello aziendale, la percentuale di vaccinati è passata dal 54% al 69% per gli stranieri extra Unione Europea (UE), dal 48% al 58% per i cittadini UE e dall’81 all’88% per gli italiani. In sostanza, nella popolazione straniera in generale si registra un incremento del numero di vaccinati del 27% rispetto all’8% degli italiani.
Per quanto riguarda la provincia di Grosseto, hanno ricevuto almeno la prima dose 13.783 stranieri, a cui corrisponde una copertura di circa il 61% , su un totale di 22.606 assistiti, ovvero il totale dei migranti over 12 assegnati a un medico di medicina generale.
Un risultato rilevante ottenuto grazie agli interventi di informazione e promozione della campagna vaccinale tra le comunità di migranti, messi in campo attraverso la proficua collaborazione tra diversi attori, tra cui Asl, Coeso Sds, associazioni di volontariato e di accoglienza, Istituzioni, con un particolare merito dei mediatori linguistico-culturali di Oxfam, all’interno del progetto Icare, per il supporto costante. Sono stati loro infatti a prendere i primi contatti direttamente con i propri connazionali per informarli anticipatamente sulle sedute vaccinali al Savoia, spiegando loro dove e quando andare, le modalità e i documenti necessari. I mediatori saranno presenti anche nelle prossime sedute al Savoia, domenica 17 e 24 ottobre, dalle 14.30 alle 19, per facilitare il percorso di queste persone aiutandole nella comprensione delle procedure amministrative e supportando ogni loro richiesta.
“Il nostro obiettivo è vaccinare tutti coloro che vivono sul territorio – commenta il direttore generale Asl Toscana sud est, Antonio D’Urso – Ci siamo posti il problema dei cittadini stranieri in relazione alle loro oggettive difficoltà ad accedere ai portali per le prenotazioni. Difficoltà linguistiche e nei percorsi informatici. Le soluzioni sono stati gli accessi diretti e il coinvolgimento delle comunità e delle associazioni. I contatti diretti e il passa parola hanno funzionato: l’incremento, in poco tempo è stato del 27%”.
“Questa fase della vaccinazione ha messo ancor più in evidenza quanto la comunicazione, il rapporto umano, la consapevolezza siano ingredienti fondamentali per una buona riuscita – dichiara il direttore sanitario della Sud est, Simona Dei – Con questa popolazione è stato determinante il lavoro di équipe fra sanitari, mediatori culturali e figure di riferimento delle comunità straniere: a tutti loro il mio grazie più sentito per ciò che insieme abbiamo raggiunto e per le prossime tappe tuttora in corso”.
“Ci sono gruppi di popolazione più difficili da raggiungere con programmi di prevenzione, per i quali occorre superare la barriera linguistica e costruire fiducia – spiega Stefania Magi, responsabile della Medicina interculturale della Sud est – Per questo oltre a ringraziare i colleghi, le istituzioni e le associazioni che hanno collaborato al buon esito di questa campagna, uno speciale ringraziamento va a tutti singoli cittadini stranieri che, punto di riferimento per molti connazionali, li hanno invitati a vaccinarsi con fiducia, consentendo di raggiungere molte persone”.
Il numero complessivo è di oltre 106.000. 32 le nazionalità principali: quelle più numerose sono la rumena (23.000) e l’albanese (15.800). Le altre, singolarmente, non superano le 6.000 persone.