GROSSETO – Migliorare la viabilità delle zone artigianali di Grosseto e dare vita a un Parco delle Bonifiche nell’area che dal capoluogo arriva a Castiglione della Pescaia e comprende la Diaccia Botrona. Sono questi, in sintesi, i progetti che Cna Grosseto ha presentato all’amministrazione comunale, dopo l’invito del Comune di Grosseto a contribuire allo sviluppo territoriale del Piano nazionale di resistenza e resilienza (Pnnr). “Dopo la presentazione del programma ‘Maremma missione possibile’ da parte dell’attuale giunta – dice Riccardo Breda, presidente di Cna Grosseto – e a fronte della richiesta dell’amministrazione di presentare al massimo una o due idee progettuali, ci siamo messi al lavoro per redigere dei progetti dettagliati che, se apprezzati dal Comune, potranno fare da base per la realizzazione dei progetti esecutivi. Con il supporto del comitato territoriale di Grosseto, presieduto da Daniela Morosini affiancata da Ettore Bruni, in qualità di vice presidente, avvalendoci dell’esperienza dell’architetto Pietro Pettini e dell’ingegnere Cesare Tinti presentiamo oggi due progetti, rispettando la scadenza fissata dal Comune, del 30 settembre. Il primo progetto riprende un tema molto sentito trai nostri associati di Grosseto, che Cna ha ripetutamente portato all’attenzione delle giunte che si sono succedute alla guida del Comune, ovvero quello di rendere più fruibile e migliorare i collegamenti tra zona artigianale ‘Stati e nazioni’ e la zona industriale, decongestionando il traffico e le aree di sosta. L’altro è finalizzato alla valorizzazione, a fini turistici, delle arre interessate dalle principali opere di bonifica”.
Rispondere al problema del traffico e al difficile collegamento tra le due aree artigianali grossetane sono gli obiettivi da cui muove il primo progetto, che prevede una serie di miglioramenti per la viabilità, utili non solo alle imprese, ma anche ai cittadini dato che le aree artigianali offrono importanti servizi per tutta la popolazione.
Il progetto presentato da Cna, quindi, prevede la creazione una bretella tra la rotatoria di via Venezuela – via Pakistan – via Birmania con via Giordania e la realizzazione di nuova arteria d’innesto sul prolungamento di via Giordania con la “ bretella Aurelia” dello svincolo Nord.
A questa si aggiunge la creazione di una rotatoria sull’ innesto di via Giordania e la bretella Aurelia (strada Grosseto-nord) in modo da collegare efficacemente l’area produttiva presente sul lato destro della ferrovia, con la strada a quattro corsie dell’Aurelia senza dover passare, come avviene attualmente, da via Nepal, evitando in questo modo le lunghe code di mezzi che quotidianamente si verificano. Inoltre, per supplire alla carenza di parcheggi, l’associazione grossetana degli artigiani e della piccola e media impresa prevede di adibire l’area che confina con la sede di via Birmania e che si estende fino a via Siria a parcheggio pubblico, con colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici e tettoie di copertura per il fotovoltaico.
Con questi interventi, quindi, diventerebbero tre gli ingressi per accedere alla zona produttiva: quello con lo svincolo Nord, uno dal lato verso Roselle, l’altro da via Nepal.
Il secondo progetto, invece, mira alla creazione del Parco delle Bonifiche idrauliche.
Riqualificando le strutture della bonifica idraulica, come ponti e caselli, infatti, si intende creare un nuovo polo di attrazione per i turisti e per i residenti, che possa rispondere a molteplici gusti e interessi. L’obiettivo è quello di creare un centro museale e di informazioni al casello idraulico di Ponte Tura, restaurare le attrezzature storiche e i ponti che si incontrano tra Grosseto e Castiglione della Pescaia, realizzare una sentieristica adatta ad itinerari di trekking e mountain bike, dare vita a un percorso ciclabile che unisca Ponte Tura alla Casa Ximenes, utilizzando il tracciato dell’ex canale diversivo.
“Questa seconda proposta – aggiunge Breda – ha l’obiettivo non solo di sostenere le imprese del settore turistico, ma anche altre tipologie di attività, preposte non solo al restauro e recupero degli immobili presenti, ma anche alla manutenzione delle strutture, funzionale alla loro gestione, valorizzando un pezzo di storia che rende unica la nostra terra, nel panorama regionale”.