GROSSETO – «Vogliamo sapere se ci sono altre responsabilità» Così l’avvocato Michelina Soriano (nella foto a destra), che rappresenta sette naufraghi bolognesi, uscendo dal teatro Moderno dove è in corso l’incidente probatorio sulla scatola nera della Concordia. «Il processo, prosegue, non è solo contro Schettino per cui la responsabilità mi sembra indiscussa, ma ci sono anche altri indagati»
Sulla rotta tenuta dalla Costa Concordia dopo l’urto contro gli scogli del Giglio «potrebbe essere vera la tesi della Procura che la ritiene un fatto casuale» e «non dovuta ad una manovra di Schettino». Lo ha detto l’avvocato Salvatore Catalano, difensore dell’indagato Ciro Ambrosio, vice di Schettino, commentando la perizia nel punto dedicato alla manovrabilità della nave dopo l’urto e la grande falla apertasi sul fianco sinistro. «Il comando lo aveva Schettino e sarà lui a rispondere», ha detto l’avvocato Catalano riguardo all’avvicinamento della Concordia al porto del Giglio nonostante la grave avaria. «La Procura lo ritiene un fatto casuale – ha ribadito l’avvocato – e dagli atti potrebbe essere vera questa tesi»