SCANSANO – «L’ultima uscita pubblica del sindaco uscente Marchi, a poco più di dieci giorni dalla chiusura della campagna elettorale, lascia del tutto sbigottiti. Dopo avere gridato ai quattro venti, per mesi e mesi, anni ormai, il mantra dello stato disastroso dei conti del comune di Scansano ed avere utilizzato questo argomento, spesso strumentalmente, come unico motivo delle evidenti carenze nell’azione amministrativa della sua giunta, di fronte alle proteste ed ai disagi causati ai cittadini, scordandosi evidentemente di averne fatto la bandiera della sua campagna elettorale, l’altra mattina si è svegliato e, con un’invidiabile disinvoltura, ha trionfalmente proclamato agli organi di stampa ed alla cittadinanza tutta, che in effetti il Comune di Scansano, non era proprio messo così male, avendo “speso” ben due milioni di euro in cinque anni».
Così la candidata sindaco Maria Bice Ginesi dell’omonima lista in una nota.
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«Nel fare questa ammissione tardiva e glissando sulla evidente contraddizione – afferma la candidata -, tra quanto sostenuto durante tutto il suo mandato e in tutta la campagna elettorale e la sua ultima idea propagandistica, si è complimentato con se stesso, con toni trionfalistici, riguardo l’abilità della sua amministrazione, nel reperire a piene mani finanziamenti provenienti da fondi regionali, nazionali, comunitari, attribuendosene in maniera esclusiva il pieno merito. Ovviamente, nello stesso annuncio, a questi proclami del tutto generici ed impossibili da verificare, non fa seguire nessun tipo di precisazione di merito, come se quanto sostenuto, di per se stesso, bastasse a rendere veritiero e degno di credito quanto affermato. Eravamo dunque ricchi a Scansano e non ne avevamo consapevolezza? A giudicare dalle ultime parole del sindaco Marchi pare di si, ci chiediamo a questo punto quale altra piacevole sorpresa, il sindaco uscente ci riservi per il prossimo immediato futuro, visto che mancano ancora dieci giorni alla chiusura della campagna elettorale ed altro tempo, per buone notizie come quella comunicata ieri, è rimasto».
«Tornando alla realtà dei fatti – prosegue -, il sindaco Marchi dovrebbe avere la cortesia, di fornire, oltre che proclami roboanti e vuoti, riferimenti precisi di quanto sostenuto, onde evitare che lo scetticismo prevalga di fronte ad una piroetta del genere. Passare nel giro di una notte, da “siamo poveri” a “siamo ricchi” dopo mesi e mesi di lamenti continui e reiterati sullo stato delle finanze del Comune (peraltro anche questi non suffragati da alcun dato puntuale e da nessuna spiegazione chiarificatrice sul quanto eravamo poveri e quanto e soprattutto come sia stato risanato…) non depone certo a favore della sua complessiva credibilità come amministratore».
«Riguardo la necessità di reperire fondi regionali, nazionali e comunitari, siamo sinceramente lieti che anche il sindaco uscente sia a favore di una macchina comunale efficiente nel reperimento di fondi extra bilancio comunale. Resta il forte dubbio (per essere cortesi) che le affermazioni del sindaco, questa “folgorazione sulla via di Damasco” decisamente tardiva, sia dovuta non tanto ad una reale presa di coscienza del problema, ma piuttosto ad una sorta di effetto emulazione di quanto da noi sempre sostenuto durante tutta la campagna elettorale: la necessità di dotarsi di strumenti e persone adeguate ai fini del reperimento di finanziamenti mirati allo sviluppo di iniziative imprenditoriali e progetti pubblici di sviluppo del territorio. Questa è per noi una priorità, enunciata in modo inequivocabile, a partire da quanto scritto nel nostro programma, fino ad arrivare a quanto affermato in tutte le pubbliche assemblee da noi promosse in ascolto della popolazione, già a partire dai mesi scorsi. Certo non è un’idea che ci sia venuta a dieci giorni dalle elezioni, ma una precisa scelta strategica».
«In questa ottica, resta da capire il perché di fronte ad affermazioni così categoriche del sindaco, nella sua ultima esternazione pubblica, la giunta da lui guidata, abbia scelto di procedere con un mutuo diretto con la Cassa Depositi e Prestiti a carico del comune di Scansano, in relazione al ripristino della piazza della frazione di Montorgiali, chiusa al pubblico dalla sua amministrazione e ormai da quattro lunghi anni. Accendere un mutuo a carico di tutti i cittadini di poco meno di 400.000 euro, a fronte della sacrosanta necessità della messa in sicurezza e riapertura della piazza, contraddice in maniera macroscopica, quanto sostenuto dal sindaco in merito alla necessità di attingere a fondi extra bilancio comunale. Il tempo ci sarebbe stato, la volontà e la capacità evidentemente no».
«A tal proposito vale infatti la pena di segnalare al sindaco Marchi, che analoga situazione (necessità di procedere al consolidamento di una parte di un centro abitato) verificatasi nel comune contiguo di Roccalbegna, nella frazione di Cana, abbia visto concretizzarsi la possibilità di un finanziamento, a totale carico della Regione Toscana, attivando una collaborazione con gli uffici del Genio Civile di Grosseto e con la Regione stessa, al fine di procedere alla messa in sicurezza del centro abitato».
«Certo – conclude Maria Bice Ginesi – per far ciò occorre tenere buoni rapporti di collaborazione e confronto con le istituzioni tutte, in special modo con quelle preposte al governo del territorio, a partire da quelle che la Regione mette a disposizione degli enti locali. Purtroppo il comune di Scansano sotto la guida del sindaco Marchi, con tutta evidenza non pare brillare in questo preciso ambito, a partire dai semplici accordi con i comuni confinanti come nel caso increscioso della mancata attivazione del servizio di scuolabus per i bambini della scuola materna, avvenuto pochi giorni orsono per la frazione di Baccinello, sul quale dopo vari “botta e risposta” Marchi ha dovuto ripiegare e fare in extremis un tardivo accordo sotto la pressione dei genitori, dopo aver “scoperto” che nel suo comune, a Baccinello, c’erano bambini che frequentavano la materna».