di Daniele Reali
GROSSETO – Bruno Neri (nella foto) è il consulente tecnico che il Codacons, l’associazione dei consumatori, ha messo a disposizione di due naufraghi per la vicenda giudiziaria che vede tra i principali indagati il capitano della Concordia Francesco Schettino.
Presente alla prima udienza dell’incidente probatorio sulla scatola nera della nave della Costa Crociere, il consulente del Codacons ha parlato di quello che sarebbe successo sulla nave dopo l’impatto con lo scoglio delle Scole a pochi metri dalla costa del Giglio.
«Sono successe molte cose tra l’impatto e il naufragio della Concordia: tra queste per esempio – dice Neri – il generatore d’emergenza non si è avviato correttamente e dal funzionamento del generatore dipendono le porte stagne e le pompe di sentina». Considerazioni che portano ad un ragionamento e cioè che le vittime della Concordia in quel tragico 13 gennaio potrebbero non essere direttamente ricondotte soltanto all’incidente contro gli scogli, ma anche a tutto quello che è successo dopo e quindi anche all’applicazione delle varie misure di emergenza e alle procedure di evacuazione della nave