GROSSETO – Dopo la pausa estiva Mauro Ciani, segretario di Confartigianato Grosseto analizza la realtà delle piccole e piccolissime imprese artigiane locali evidenziando prospettive e criticità soprattutto in vista dei due momenti fondamentali attesi dal mondo del del lavoro: il prossimo perfezionamento del disegno di riforma sulle politiche attive e l’obbligo del vaccino con il relativo Green Pass .
“Non possiamo davvero permetterci che la pandemia si abbatta nuovamente sul nostro tessuto economico – spiega Ciani – pertanto dobbiamo avviare tutte le iniziative di sensibilizzazione all’inoculazione del siero anti covid. Sono quasi due anni che le nostre aziende soffrono per queste aperture contingentate, soffrono per le quarantene preventive e obbligatorie dei dipendenti che influiscono sulla produttività, soffrono della chiusura dei mercati e delle fiere internazionali, sono in affanno sulla gestione patrimoniale-finanziaria perché le entrate sono insufficienti e per contro sono stati tanti i costi per adeguarsi alle nuove normative anticovid”.
“La società civile tutta deve capire e prendere atto – prosegue – che gli imprenditori l’anno scorso si sono subito attivati per riconvertire le attività, si sono impegnati tanto per non restare chiusi. Nessuno si è fermato sperando e aspettando gli aiuti statali. Le imprese hanno fatto la loro parte oggi però per lavorare è fondamentale che le persone si vaccinino anche per garantire una maggiore tutela agli altri. Gli imprenditori hanno fatto tutto quello che era necessario per essere in regola con le norme covid ora è prioritario impedire il quarto lockdown e se questo vuol dire essere vaccinati ben venga”.
“È inutile ricordare che la chiusura anche di una piccola e media impresa genera danni economici e sociali incalcolabili. In merito alla questione pandemia, esiste anche un delicato problema legato alla privacy che non è di poco conto e per i titolari delle aziende è un grosso rischio – precisa il segretario – per cui servirebbe che il garante consentisse al datore di lavoro di sapere chi, fra i suoi collaboratori, è vaccinato e chi non lo è per approntare le giuste misure di sicurezza interna, dal momento che è l’imprenditore il responsabile dei contagi che si possono verificare in azienda”.
“Altro tema da affrontare sarà anche quello relativo alla mancanza di manodopera adatta e qualificata. Per questo – continua Ciani – la riforma del lavoro deve affrontare questo problema, con azioni destinate alle politiche attive e alla formazione sia finanziando i progetti degli istituti tecnici e sia attraverso la creazione di figure professionali delle quali si sente un gran bisogno: elettricisti, idraulici e fornitori. Più in generale facciamo riferimento a quelle professionalità che mancano al mondo dell’edilizia, alla ristorazione, ai bar e alla balneazione. Infine sarà fondamentale il coinvolgimento del territorio nei processi decisionali insieme alla necessità di approvare riforme che tengano conto dell’aspetto dimensionale delle imprese, e i processi di transizione in chiave green devono essere accompagnati economicamente da parte dello Stato. Tutto questo per valorizzare il grande lavoro che abbiamo fatto in questi mesi, considerando che le imprese artigiane locali hanno un peso molto rilevante per la nostra economia, con punte d’eccellenza nel settore manifatturiero”.