GROSSETO – Presentati oggi nel corso della 19^ Giornata dell’Economia i dati economici del Rapporto sulla struttura economia delle province di Grosseto e Livorno elaborato dal Centro Studi e Servizi della Camera di Commercio. Al termine del 2020, la situazione mostra un tessuto imprenditoriale locale che sembra per adesso tenere numericamente l’impatto della crisi, ma animato da imprese con fatturati in calo, maggiormente indebitate rispetto all’immediato passato e con minore capacità di domandare lavoro, nel bel mezzo di una crisi fortemente asimmetrica con ricadute molto diverse fra i vari comparti. Sul futuro domina una grande incertezza generale aggravata dalle croniche carenze infrastrutturali (link al Rapporto in forma integrale: https://www.lg.camcom.it/pagina1753_studi-e-ricerche.html).
Questo il quadro nel quale anche i territori di Grosseto e Livorno affrontano il percorso di ricostruzione nazionale del PNRR: connettere le energie vitali del Paese che operano nelle amministrazioni centrali e locali, nelle aziende tecnologiche e nei territori attorno agli obiettivi e agli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è una grande sfida, un’impresa collettiva a cui tutti sono chiamati e richiede una profonda rivoluzione del government e una Pubblica Amministrazione in grado di favorire un “moto circolare dell’innovazione”.
“Per quanto ci riguarda, come sistema camerale – commenta il presidente Riccardo Breda – ci siamo, anzi ci siamo sempre stati: lo affermo con la convinzione che nasce dalle nostre performance quotidiane, da quella leadership tra le P.A. che le camere di commercio hanno conquistato nel campo della digitalizzazione. Confermo quindi oggi la volontà e l’impegno a partecipare a pieno titolo alla più grande sfida dopo quella della ricostruzione postbellica, ma non posso evitare, come rappresentante locale del mondo delle imprese e del lavoro, di sottolineare che la costa toscana ed in particolare le province di Grosseto e Livorno continuano a scontare storici ritardi infrastrutturali e che nemmeno il PNRR sembra riconoscere come meritevoli di attenzione e di intervento specifico. Ritardi e carenze che bloccano ogni ipotesi di sviluppo, demotivano il tessuto imprenditoriale, mortificano i lavoratori, allontano definitivamente i giovani.”
Certo l’estate del 2020, grazie ad un turismo di prossimità sorprendente nei numeri, ha fornito linfa vitale ad un sistema stressato consentendo di contenere molto meglio di altri territori le ricadute negative. Altrettanto soddisfacente risulta, tutto sommato, la tenuta del mondo agricolo e la conferma di una certa ripresa delle imprese della calce e del cemento supportate anche dai benefici sostegni normativi, come il bonus facciate al “110%”.
“Ma non è una rassicurazione per il futuro – prosegue Breda – La costa toscana da decenni soffre un gap infrastrutturale rispetto alla toscana centrale che sembra dover perdurare. Per far ripartire l’economia non basta certo l’exploit di due mesi del turismo di prossimità, difficilmente tra l’altro ripetibile nel post covid, soprattutto per noi che partivamo da una situazione svantaggiata. Troppa incertezza per questo settore, così come per gli altri che hanno tenuto, figuriamoci per quelli in difficoltà: troppa incertezza in assoluto. Non ci abbagliano i confronti territoriali né tantomeno l’aver in parte retto il primo colpo di questa crisi senza precedenti. Per affrontare l’immediato futuro stavolta servirà ben altro che pacche sulle spalle e vuoti incoraggiamenti da parte degli ottimisti di comodo: servono interventi concreti in una nuova fase delicatissima per la nostra economia ed il nostro futuro.”