ORBETELLO – «A breve distanza da una nostra precedente segnalazione sulla necessità di una corretta gestione del verde pubblico, dobbiamo tornare sull’argomento dei tagli alla vegetazione, sia pubblica che privata, anche a seguito di frequenti segnalazioni che ci provengono da concittadini o turisti che frequentano la nostra provincia».
A intervenire sulla gestione del verde è l’associazione Wwf della provincia di Grosseto.
«L’ultima segnalazione in ordine di tempo – scrive l’associazione in una nota – riguarda le alberature ai lati della “Strada vicinale delle Cantine”, presso San Donato (nel Comune di Orbetello). I tagli degli alberi sono stati effettuati in base a un progetto di sostituzione di pini (le cui radici superficiali possono effettivamente arrecare danni alla strada e problemi alla viabilità), ma hanno riguardato anche altre conifere, come ad esempio alcuni cipressi (della specie Cupressus sempervirens pyramidalis, che, anche se di origine alloctona, è ormai da secoli una componente del tipico paesaggio toscano), che non presentavano certo il problema delle radici superficiali ed erano almeno apparentemente esenti da malattie (come il cosiddetto “cancro del cipresso”).
«Auspicando – prosegue Wwf – che le piante abbattute siano effettivamente sostituite, facciamo rilevare che, in questo come in altri casi analoghi, il problema principale riguarda il periodo di esecuzione dei lavori, coincidente con il pieno periodo riproduttivo dell’avifauna. Come già ricordato in precedenti occasioni, ribadiamo che la legge 157/92, la Convenzione di Berna e la cosiddetta “Direttiva Uccelli” (direttiva 2009/147/Ce) vietano concordemente la distruzione, anche accidentale, di nidi e uova o nidiacei di uccelli. È invece ovvio che il taglio di piante come quelle citate, se effettuato in questo periodo dell’anno, porti inevitabilmente alla distruzione dei nidi di uccelli come tortora dal collare (Streptopelia decaocto), gazza (Pica pica), cardellino (Carduelis carduelis) e altri fringillidi».
«In conclusione – sottolinea la nota -, non siamo contrari pregiudizialmente agli interventi che si rendano necessari sia sul verde pubblico che su quello privato, ma vorremmo che norme di legge come quelle citate sopra, o come il decreto del ministero dell’ambiente numero 63 del 10 marzo 2020 sui “Criteri ambientali minimi (Cam) per il servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde” che abbiamo avuto modo di richiamare in altre recenti occasioni, siano conosciute e rispettate».