FOLLONICA – Da oggi entra in vigore la direttiva Europea sullo stop al monouso in plastica: adesso i Paesi membri devono recepirla. Si tratta della cosiddetta Sup – Single use plastic – approvata nel 2019.
La direttiva vieta la vendita, a esclusione dell’esaurimento delle scorte presenti nei magazzini, degli oggetti usa e getta in plastica più dannosi per i nostri ecosistemi: sacchetti di plastica, cannucce, piatti, bicchieri e bottiglie, ma anche agitatori per bevande, tazze, contenitori per bevande e alimenti in polistirene espanso (coperchi compresi), bastoncini cotonati e aste per palloncini.
Le nuove norme affrontano anche il problema della grande quantità di rifiuti plastici e attrezzi da pesca contenenti plastica che inquinano i nostri mari, mettendo in pericolo la vita marina e danneggiando la nostra salute. L’obiettivo è ovviamente quello di ridurre i rifiuti, sviluppare un’economia circolare e promuovere un futuro sostenibile per tutti.
Il Comune di Follonica è da anni impegnato nella riduzione dei rifiuti e rientra tra i Comuni “plastic free”, cioè tra quelli che hanno adottato misure per ridurre la plastica monouso sul proprio territorio.
La plastica riciclata è poi il materiale di cui è composta la pista ciclabile dell’ex Ilva, grazie alla quale il Comune di Follonica ha anche ottenuto un premio internazionale: il Cresco Award Città Sostenibili. Un premio promosso da fondazione Sodalitas che riconosce l’impegno dei Comuni italiani per lo sviluppo sostenibile del territorio. Quello di Follonica è infatti stato il primo Comune italiano a realizzare una ciclabile utilizzando la plastica proveniente dal riciclo di bottiglie, tazze e imballaggi vari.
Soltanto ieri è poi stato inaugurato “Marino i pesce spazzino” ovvero una struttura in ferro realizzata dalle maestranze del Carnevale nella quale verranno gettate le bottiglie in plastica durante la stagione estiva. Marino è stato posizionato nella spiaggia di fianco al bagno Florida e alla fine della stagione si trasformerà in una scultura colorata.
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«Come assessora all’ambiente mi auguro che la direttiva Europea venga recepita quanto prima anche dall’Italia, così da limitare il più possibile l’impiego della plastica – dice l’assessora Mirjam Giorgieri – Secondo alcuni dati raccolti dal Wwf, l’Italia produce circa 4 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui l’80 percento deriva dagli imballaggi. Inoltre ogni anno riversa nell’ambiente 0,5 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica, molta della quale finisce poi nel Mar Mediterraneo, anche a causa di sistemi di smaltimento poco efficienti oltre che a comportamenti incivili. La plastica costituisce il 95 percento dei rifiuti che si trovano nel mare e sulle spiagge e rifiuti di plastica causano il 90 percento dei danni alla fauna marina e costituiscono una minaccia per centinaia di specie. Purtroppo la plastica monouso – conclude Giorgeri – è più difficile da raccogliere, smistare e riciclare rispetto ad altri tipi di plastiche, tanto che i tassi di riciclaggio globali sono fermi al 10-15 percento da oltre trent’anni».