GROSSETO – “Sorpresi e perplessi”, così la presidente del Comitato Pastori d’Italia Mirella Pastorelli in riferimento all’articolo di DifesAttiva di ieri, nel quale un allevatore spiegava che da quando ha i cani da protezione del bestiame non ha più subito perdite.
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“Un racconto avvincente – commenta Mirella Pastorelli – colmo di suspense, che ha tenuto con il fiato sospeso tutti, fin quando il cane non è sbucato. Tale l’apprensione, che mi ha portata a dire che forse i predatori selezionano i loro attacchi, evitando sempre, o quasi, le greggi dell’associazioni animaliste. Una domanda che si pone ogni volta che ci si trova a leggere affermazioni poco attendibili di capi predati dimezzati.
Affermazioni provocatorie nei confronti di chi porta avanti il proprio lavoro con tanta dedizione, ma consapevoli che a nessuno interessa risolvere il problema. Gli allevatori si sentono sbeffeggiati come se non avessero cura del loro patrimonio, cosa non vera. Gli allevatori amano e tutelano le loro greggi, fonti di reddito, attuando la prevenzione, mediante reti antilupo, cani da guardiania e il ricovero la sera, ma nonostante questo i predatori sono sempre pronti all’attacco.
Con questo quadro gli allevatori chiedono più serietà e non uso dei soldi pubblici per progetti illusori, ma utilizzati per risolvere veramente i problemi e utilizzati per l’innovazione della pastorizia. I dati non rispecchiano la realtà, come testimoniano gli stessi caseifici nei quali scarseggia il latte locale, e questo perché le aziende chiudono.
Infine, altro fatto che gli allevatori non gradiscono, è quello relativo alla politica. Infatti, quest’ultima si ricorda dei problemi legati alla predazione solo al momento delle elezioni. Ma dove erano quei politici che oggi fanno interrogazioni alla Regione quando gli allevatori manifestavano per portare all’attenzione dei governanti il problema?”, conclude Mirella Pastorelli.