GROSSETO – E’ il 31 maggio 1981 e Rino Gaetano è ospite di Crazy Bus, programma di Rai 2, cantando E io ci sto, il suo ultimo singolo. Quella fu la sua ultima apparizione: il cantautore calabrese, infatti, morì due giorni dopo in un incidente stradale. Avrebbe compiuto 31 anni a ottobre.
Una morte avvolta nel mistero, quella di Rino Gaetano. Il 2 giugno, dopo una serata passata nei locali, stava tornando a casa da solo a bordo della sua auto. Alle 3:55, mentre percorreva via Nomentana (Roma), invase con la sua vettura la corsia opposta. Un camionista, che sopraggiungeva nell’altro senso di marcia, provò a suonare il clacson, ma l’urto fu inevitabile.
La parte anteriore e il lato destro della Volvo del cantautore vennero distrutti: Gaetano batté violentemente la testa contro il parabrezza, sfondandolo, mentre l’impatto del petto sul volante e il cruscotto fu violentissimo. L’autopsia rivelerà come causa della perdita di controllo dell’auto un possibile collasso prima dell’impatto, e il conducente del camion, che prestò i primi soccorsi al cantante, raccontò di averlo visto accasciarsi di lato e iniziare a sbandare per poi riaprire gli occhi solo pochi attimi prima dell’impatto.
Quando arrivarono i soccorsi, Gaetano era già in coma. Giunto al Policlinico Umberto I furono riscontrate una frattura alla base cranica, varie ferite a livello della fronte, una frattura malare destra e una sospetta allo sterno. Il policlinico non aveva però un reparto attrezzato per gli interventi d’urgenza sui craniolesi, così il medico di turno si mise alla ricerca di un’altra struttura dotata di un reparto di traumatologia cranica.
Vennero contattati telefonicamente il San Giovanni, il San Camillo, il CTO della Garbatella, il Policlinico Gemelli e il San Filippo Neri, ma non si riuscì a trovare un posto disponibile. Finalmente ricoverato al Gemelli, Gaetano morì comunque alle sei del mattino. Seguirono polemiche per il mancato ricovero e venne aperta un’inchiesta giudiziaria e presentata un’interrogazione parlamentare.
Ne La ballata di Renzo, canzone scritta da Rino Gaetano dieci anni prima e rimasta inedita, si narra la storia di un ragazzo di nome Renzo che muore in circostanze simili a quelle del cantautore:
La strada era buia, s’andò al S. Camillo
e lì non l’accettarono forse per l’orario,
si pregò tutti i santi ma s’andò al S. Giovanni
e lì non lo vollero per lo sciopero
Ne La ballata di Renzo, lo sventurato protagonista viene investito da un’auto e muore dopo essere stato rifiutato da molti ospedali di Roma per mancanza di posti, mentre i suoi amici sono al bar. Nella canzone vengono citati tre degli ospedali che rifiutarono Gaetano il 2 giugno 1981 per mancanza di letti: il Policlinico, il San Giovanni e il San Camillo.
Lo scrittore Bruno Mautone in un suo libro ipotizza che la morte di Rino Gaetano non fosse affatto un evento casuale, ma che- all’opposto – si sia trattato di un omicidio organizzato dai Servizi Segreti Deviati italiani, probabilmente su commissione degli omologhi statunitensi, in quanto le canzoni del cantautore calabrese elencavano nomi e fatti che, in seguito, si rivelarono corrispondere a reali eventi che avrebbero dovuto rimanere segreti.
Secondo l’autore, la fonte delle rivelazioni di Gaetano sarebbe stata un suo carissimo amico, Enrico Carnevali, il quale morirà pochi mesi dopo un incidente stradale, avvenuto anch’esso sulla Nomentana.
Ad avvalorare questa tesi, un altro incidente nel quale rimase coinvolto il cantautore: l’8 gennaio 1979, infatti, un fuoristrada contromano aveva spinto la Volvo di Gaetano contro il guard rail. Gaetano, in quell’occasione, era rimasto illeso, mentre la sua auto distrutta.
Oggi, a 40 anni dall’ultima esibizione di Rino Gaetano, ricordiamo il cantautore con la sua E io ci sto.
Testo di “E io ci sto”
Mi alzo al mattino con una nuova
Illusione, prendo il centonove per la rivoluzione
E sono soddisfatto un poco saggio un poco matto
Penso che fra vent’anni finiranno i miei affanni
Ma ci ripenso però mi guardo intorno per un po’
E mi accorgo che son solo
In fondo è bella però è la mia età e io ci sto
Si dice che in America tutto è ricco, tutto è nuovo
Puoi salire in teleferica
Su un grattacielo e farti un uovo
Io cerco il rock’n’roll al bar e nei metrò
Cerco una bandiera diversa senza sangue sempre tersa
Ma ci ripenso però, mi guardo intorno per un po’
E mi accorgo che son solo
In fondo è bello però, è il mio paese e io ci sto
Mi dicono alla radio, statti calmo, statti buono
Non esser scalmanato, stai tranquillo e fatti uomo
Ma io con la mia guerra voglio andare sempre avanti
E costi quel che costi, la vincerò non ci son santi
Ma ci ripenso però, mi guardo intorno per un po’
E mi accorgo che son solo
Ma in fondo è bella però è la mia guerra e io ci sto
Cerco una donna che sia la meglio
Che mi sorrida al mio risveglio
E che sia bella come il sole d’agosto
Intelligente si sa
Ma in fondo è bella però
È la mia donna e io ci sto
Fonte: Wikipedia