GROSSETO – È in controtendenza l’Avis di Grosseto rispetto ai risultati del resto d’Italia: nonostante un anno horribilis come quello che ci lasciamo alle spalle grazie alla costanza dei donatori e ai volontari che hanno sollecitato le donazioni la flessione nel 2020, rispetto al 2019 è stata lieve, e le donazioni sono state costanti.
«Siamo soddisfatti del risultato ottenuto, e questo nonostante la comprensibile paura dei donatori a recarsi nelle strutture sanitarie» afferma il presidente provinciale Carlo Sestini. «Parliamo di una flessione dell’1,6% (192 donazioni) rispetto però ad un anno precedente in cui c’era stato un incremento di 151 donazioni».
Ad essere incrementate anche le donazioni del prezioso plasma, prezioso perché l’italia è costretta ad importarlo, prezioso perché utilizzato per creare molti farmaci salvavita. «Abbiamo fatto una campagna per spingere alla donazione di plasma». Una volta quelal del plasma era classificata come una donazione di serie B, e si preferiva il sangue intero, adesso la situazione si è invece ribaltata. E se tra i donatori sono gli uomini i più attivi, il plasma è una donazione che viene fatta più dalle donne.
In Maremma dunque si è avuto l’8,47% di donazioni in più di plasma, mentre cala il sangue del 5,17% e il multicomponent ha un incremento del 2,58%. Il 90% delle donazioni della provincia viene proprio dai soci Avis. Una grande spinta alle donazioni è venuta da chi ha tra i 65 e i 70 anni. Più in generale la fascia più attiva è quella tra i 46 e i 55 anni: «Putroppo lo scorso anno non siamo potuti andare nelle scuole» e questo ha fatto mancare nuovi donatori tra i più giovani.
Più in generale sono 2.800 i donatori 0 positivo, seguiti da A positivo. Solo 93 invece B negativo, mentre il prezioso 0 negativo è donato da 593 persone.
Ovviamente l’appello è a donare, è fecile e può salvare la vita a molte persone. Basta telefonare all’Avis, al numero 0564-27008. sarà l’Avis a prendere appuntamento per una visita con elettrocardiogramma in ospedale.
Sestini ha anche ringraziato Mirella Tirabassi della Ses, Scuola europea sommelier, che ha donato oltre mille euro all’Avis, frutto di una serie di iniziative realizzate durante il lockdown.