ROCCASTRADA – “Il Comitato 25 aprile di Roccastrada, di cui fanno parte la Società operaia di mutuo soccorso, la Filarmonica “Verdi” di Roccatederighi, l’Arci di Montemassi, il Pd, il Pci e la Rifondazione comunista, invita i propri aderenti e tutta la popolazione a presenziare con le dovute prescrizioni sanitarie (distanziamento e mascherina) alle ore 10 di domenica 25 aprile presso il monumento ai partigiani in località “ponte del Ricci” alla presenza delle autorità e del sindaco di Roccastrada Francesco Limatola“, dice il coordinatore Renzo Salvestroni.
“Purtroppo – prosegue – per il secondo anno consecutivo, non sarà fatta la tradizionale colazione alla Madonnina di Roccatederighi e il relativo corteo con la banda in testa per le vie del paese, ma non verrà di certo meno il nostro impegno a mantenere vivo il ricordo di quei tempi dolorosi e a non dimenticare una dittatura sanguinaria durata oltre vent’anni, dove c’è voluto il sacrificio più alto di una generazione di giovani uomini e donne, combattenti partigiane e partigiani per liberare l’Italia dalla tirannia nazi-fascista, e che noi ringraziamo per averci poi donato la Repubblica e la Costituzione repubblicana.
Combatteremo e contrasteremo in tutte le circostanze possibili i vili e vigliacchi tentativi che da più parti arrivano, tesi a voler riscrivere la storia facendo apparire i carnefici come vittime.
Ricordiamo inoltre che il prossimo 24 luglio ci sarà una iniziativa dell’amministrazione comunale di Roccastrada per i cento anni dalla strage perpetrata dagli squadristi fascisti della prima ora la mattina del 24 luglio 1921, quando ancora Benito Mussolini non era andato al potere con la complicità di Casa Savoia, latifondisti e capitalisti industriali di allora per fermare l’avanzata socialista; furono nove le vittime innocenti, colpevoli di trovarsi sulle vie del paese Roccastrada, dove governava un sindaco socialista, e ignari della furia criminale fascista che stava per abbattersi su di loro.
Facciamo nostre le parole dell’onorevole socialista Giacomo Matteotti, anch’egli vittima degli squadristi nel 1924 mandati da Benito Mussolini: ‘il fascismo non è un’opinione, è un crimine‘”, conclude.