RIBOLLA – “Non avremmo mai voluto pubblicare questo post, ma purtroppo Mirtillo ci ha lasciato questa sera”, scrivevano ieri su Facebook dal gruppo “Aiutiamo Mirtillo”, gestito dall’Associazione Volontari Ribolla Animali Indifesi (Avrai Ribolla), che a inizio marzo aveva trovato il piccolo gattino esanime dopo essere stato violentemente picchiato.
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“Il suo cuoricino non ha retto la brutta infezione che lo ha colpito all’improvviso”, spiegano da Avrai. L’associazione roccastradina aveva organizzato una raccolta fondi per Mirtillo, visto che era più volte stato operato e, dopo il suo trasferimento all’Ospedale Veterinario San Michele di Milano, il costo delle cure si era fatto sempre più cospicuo.
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“Con gli occhi pieni di lacrime – proseguono su Facebook -, senza più parole, completamente svuotati dentro dobbiamo dare a tutti la notizia peggiore che potesse esserci. Non ci sono perché non ci sono spiegazioni che possano darci sollievo in questo momento, c’è solo tanto tanto dolore, sgomento e tanta rabbia per tutto quello che è successo.
Mirtillo non si meritava questo, Mirtillo non si meritava di subire nove interventi in un mese, Mirtillo non si meritava di morire sul letto di un ospedale. Mirtillo si meritava solo amore, solo tanto amore. Quello che ha sempre dato a tutti, anche a chi gli ha fatto del male. Mirtillo si meritava di vivere perché gli angeli si meritano solo le cose più belle di questo mondo.
Purtroppo la vita non gli ha reso giustizia, nonostante tutto l’amore e la solidarietà che ha scatenato intorno a sè, non ce l’ha fatta. La malattia ha vinto, il male ha vinto, ma lui ha lottato fino all’ultimo secondo, cercando di aggrapparsi con tutti gli artigli alla più piccola speranza che c’era, ma tutto questo non è bastato.
Siamo sicuri che ora Mirtillo sta bene e andrà a fare compagnia a tanti suoi amichetti: correrà, correrà in un prato verde, correrà spensierato senza più dolore, senza più pensieri, portando dentro di sé tutto l’amore che ha ricevuto da tutte le persone che gli hanno voluto bene su questa brutta terra dove troppo spesso è il male che vince.
Ma Mirtillo resterà vivo, resterà vivo dentro i bambini, dentro gli adulti e dentro tutti i pensieri positivi di ogni persona perché lui è l’Amore, il più grande sentimento che tutto muove.
Ringraziamo di cuore l’Ospedale Veterinario San Michele e il dottor Zeira, che con il suo staff hanno fatto l’impossibile per salvare Mirtillo, a cui saremo eternamente riconoscenti.
Ringraziamo tutte le persone di Ribolla (Roccastrada), della Toscana, di tutta Italia ed oltre che si sono avvicinate alla storia di Mirtillo, l’hanno condivisa e l’hanno fatta conoscere, hanno donato ed hanno aiutato Mirtillo in tutti i modi a superare questa atroce battaglia.
Ringraziamo tutti i negozianti, le associazioni, i giornali e tutte le persone che ci hanno aiutato a raccogliere fondi per le cure di Mirtillo, senza di loro tutto questa macchina non sarebbe mai partita.
Ringraziamo tutti i volontari dell’Associazione Avrai che hanno collaborato attivamente dando il 110% per Mirtillo e la sua storia, nonostante ci fossero tanti altri casi da seguire.
Ringraziamo infine la persona che ha passato giornate e nottate, sacrificando la propria vita ed il proprio lavoro per aiutare Mirtillo, cercando di ridargli una nuova vita, Sabrina. Grazie davvero per la persona che sei, per quello che fai quotidianamente per gli animali e per tutto l’impegno che metti nel difendere i diritti degli esserini indifesi. Sicuramente Mirtillo ha sentito tutto quello che hai fatto per lui e il tuo ricordo resterà sempre dentro di lui come a te resterà per sempre il suo ricordo.
L’Associazione Avrai non si ferma qui, la storia di Mirtillo e tutto quello che ha creato non verrà dimenticata, ma dovrà essere bandiera per far si che le violenze sugli animali abbiano una fine. I fondi raccolti verranno ovviamente destinati ad aiutare i tantissimi, purtroppo, quattro zampe che giornalmente subiscono gli stessi trattamenti.
Con il cuore a pezzi e senza più parole, mandiamo un abbraccio a tutti. Ciao Mirtillo, piccolo angioletto, fai buon viaggio”, concludono da Avrai.