FOLLONICA – “Gessi rossi no, inceneritore sì”. Follonica nel cuore e In movimento per Follonica intervengono nel dibattito sull’inceneritore di Scarlino dopo la notizia del sì del sindaco di Gavorrano Andrea Biondi.
“La Commissione bicamerale sulle Ecomafie – spiegano – si è di nuovo occupata di noi, del nostro territorio, con un rapporto che ha messo in evidenza i rischi che questo sta correndo e con lui la comunità che lo abita nello stoccaggio dei gessi rossi, un rifiuto ottenuto mescolando insieme gli scarti di lavorazione del marmo della provincia di Carrara e i fanghi rossi, scarti della produzione di biossido di titanio dello stabilimento della società Venator Italy della provincia di Grosseto, comune di Scarlino.
La Commissione dovrebbe aver confermato i timori del sindaco di Gavorrano Andrea Biondi contrario, insieme al suo comune, all’utilizzo dei sito della Vallina per lo stoccaggio visto che la cava di Montioni è pressoché ripristinata.
Ma la cronaca di questi giorni ha portato in evidenza una contraddizione evidente nell’ex paese minerario: gessi rossi no, inceneritore sì.
Nell’immaginario collettivo (che per l’amor di Dio non ha nessuna valenza scientifica) l’incenerimento comporta conseguenze e rischi per la salute ben maggiori e dirette rispetto allo stoccaggio dei gessi con i quali, purtroppo, la popolazione convive da sempre.
Evidentemente non è di questo avviso Biondi che si è espresso favorevolmente allo sviluppo dell’incenerimento nella piana del Casone.
Francamente siamo curiosi di sapere con quale strategia comunicativa si potrà plausibilmente replicare ad un pensiero diffuso di mancata coerenza politica poiché la contraddizione, anche agli occhi di osservatori non attenti, è evidente.
Se ben due rapporti della Commissione Parlamentare Ecomafie (2018 e 2021) hanno rilevato che i rifiuti costituiti dai gessi rossi non erano idonei per ripristinare ex cave esaurite, ma neanche per coprire discariche o essere usati in agricoltura, per quanto riguarda l’inceneritore di Scarlino ci sono addirittura fior di sentenze che ne hanno suggellato l’inaffidabilità e confermato la necessità di una valutazione complessiva sulla tenuta di carico inquinante di un intero territorio.
Trovare un equilibrio tra tutela dell’ambiente e lavoro non è facile ma la sensazione è che risiamo al “no nel mio giardino, sì al giardino degli altri” tale per cui a Gavorrano i gessi rossi non vanno bene ma l’incenerimento ci può stare.
Il nostro territorio ha bisogno di essere messo al centro di una nuova pianificazione e progettualità di sviluppo ma con questo Pd pieno di contraddizioni e ormai non più interessato a politiche di sinistra si va davvero poco lontano”, concludono le due liste civiche.